L'Unhcr: "Gravi rischi per rifugiati e migranti a causa dell’inverno"
Migranti al gelo in Serbia. Foto: Msf (www.medicisenzafrontiere.it)
ROMA - L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr) esprime forte preoccupazione per la situazione in cui si trovano rifugiati e migranti in Europa a causa del rigido inverno. L’Unhcr ha aumentato l’assistenza in diversi Paesi, come Grecia e Serbia. “Salvare vite umane dev’essere una priorità ed è urgente che le autorità nazionali di tutta Europa si impegnino maggiormente per assistere e proteggere rifugiati e migranti”.
Negli ultimi giorni, sulle isole di Lesbo e Chio, in Grecia, l’Agenzia Onu per i rifugiati ha trasferito centinaia di persone in alloggi più idonei. “Resta tuttavia la forte preoccupazione per le condizioni in cui versano circa 1.000 persone – si afferma -, incluse famiglie con bambini, che continuano a vivere in tende e dormitori non riscaldati sull’isola di Samos”.
Continua la distribuzione di kit per l’inverno in Grecia e sulle isole, dove l’Unhcr ha già distribuito quasi 360 mila articoli, fra cui coperte termiche, sacchi a pelo, scarpe e indumenti pesanti. La distribuzione degli aiuti umanitari svolta insieme alle organizzazioni partner è coordinata dal Ministero delle Politiche Migratorie. “Rinnoviamo il nostro appello ad accelerare ulteriormente le operazioni di trasferimento delle persone dalle isole alla terraferma greca, dove sono disponibili migliori strutture di accoglienza”, sottolineano i responsabili dell’organizzazione.
La situazione in Serbia. In Serbia, oltre l’82 per cento dei 7.300 rifugiati, richiedenti asilo e migranti che vivono nel Paese sono ora accolti in strutture riscaldate messe a disposizione dal governo. Tuttavia, preoccupa la situazione di circa 1.200 uomini che vivono in alloggi di fortuna inadeguati nel centro di Belgrado, inclusi circa 300 minori non accompagnati o separati. Nelle scorse settimane l’Unhcr ha trasferito in strutture messe a disposizione dal governo circa 1.200 persone, di cui 190 negli ultimi giorni. Quali misure salva-vita, l’Agenzia continua a fornire stufe, coperte e indumenti invernali a coloro che risiedono in sistemazioni di fortuna e che non hanno accettato di essere trasferirti nei centri governativi. L’Unhcr, in questo senso, rivolge un appello alle autorità affinché continuino nello sforzo si aumentare la capacità di accoglienza delle struttura di emergenza, tenendo particolarmente in considerazione i bisogni specifici dei minori non accompagnati.
L’Agenzia Onu per i rifugiati, inoltre, è estremamente preoccupata dalle notizie secondo le quali diversi rifugiati e migranti hanno perso la vita nel tentativo di entrare in Europa o di spostarsi tra i vari Stati membri. “Cinque persone sono morte per congelamento dall’inizio dell’anno. Il 6 gennaio i corpi di due uomini iracheni sono stati rinvenuti in Bulgaria sudorientale. Si ritiene che siano deceduti per il freddo e lo sfinimento dopo aver attraversato il confine turco. Nella stessa regione, ad inizio gennaio, è stato ritrovato dalle autorità il cadavere di una giovane donna somala. Due giovani somale che viaggiavano con lei sono state ricoverate con lesioni da assideramento dopo avere trascorso cinque giorni nella foresta in condizioni climatiche di estremo freddo. Da allora le autorità bulgare hanno rafforzato i pattugliamenti nella zona al fine di prevenire altri decessi dovuti alle rigide condizioni climatiche. Al confine terrestre fra Grecia e Turchia, il 3 gennaio, un giovane afghano di 20 anni è morto per le complicazioni dovute all’esposizione al forte freddo in seguito all’attraversamento di notte del fiume Evros, con temperature inferiori ai -10°C”.
L’Unhcr rinnova il proprio appello ad aumentare canali sicuri per l’ammissione di persone che hanno bisogno di protezione, come il reinsediamento, il ricongiungimento familiare, le sponsorizzazioni private e altri meccanismi che offrano un’alternativa concreta rispetto agli spostamenti irregolari e al doversi affidare ai trafficanti. Considerate le dure condizioni invernali, l’Unhcr è fortemente preoccupato dal fatto che le autorità di tutti i Paesi che si trovano lungo la rotta dei Balcani occidentali continuano a respingere rifugiati e migranti dai propri territori verso i Paesi confinanti. “In diversi casi rifugiati e migranti hanno accusato le forze di polizia di avere usato violenza. Molti hanno inoltre denunciato che le stesse forze dell’ordine hanno sequestrato o distrutto i loro cellulari, impedendo loro di effettuare chiamate per chiedere aiuto. Altri hanno perfino riportato di essere stati privati dei propri vestiti venendo così esposti ulteriormente alle dure condizioni climatiche. Questo è semplicemente inaccettabile e deve essere fermato, perché causa rischi ancora maggiori per le vite di rifugiati e migranti e viola i loro diritti fondamentali. A quanti non intendono fare domanda d’asilo, gli Stati devono invece garantire la possibilità di essere rimpatriati in sicurezza e dignità”.
C’è anche fortissima preoccupazione per gli abusi perpetrati nei confronti di rifugiati e migranti dai gruppi criminali, inclusi sequestri, violenze fisiche, minacce ed estorsioni. L’Unhcr si appella con urgenza agli Stati europei affinché rafforzino il loro impegno nell’eliminare queste reti criminali e garantire sicurezza a rifugiati e migranti.