12 settembre 2015 ore: 12:14
Immigrazione

La Calabria a piedi scalzi, "pronta ad accogliere"

Manifestazioni a Lamezia, Crotone, Cosenza e Reggio. Don Panizza: “In questa regione starebbero bene mezzo milione di stranieri. Se vogliamo pensare al futuro dei nostri figli e ai nostri anziani, dobbiamo sposare la politica dell'accoglienza”
Maria Scaramuzzino - Rs scalzi lamezia
scalzi lamezia

LAMEZIA. “Questa marcia è un’iniziativa simbolica, vale la pena farla. Non si può più perdere tempo con chi pensa di accogliere un certo numero di migranti o meno, facendo dell’emergenza emigrazione solo una questione di numeri”. Lo ha detto don Giacomo Panizza, presidente della Comunità Progetto Sud, che ieri sera ha partecipato alla Marcia delle donne e degli uomini scalzi nel centro cittadino di Lamezia Terme.

Il sacerdote bresciano da quarant’anni trapiantato in Calabria ha poi aggiunto: “In questa regione starebbero bene mezzo milione di migranti, di età compresa tra zero e 35 anni. La loro accoglienza e integrazione in questa terra consentirebbe di tenere aperte le scuole che stanno chiudendo, di avere nuova forza lavoro per i campi e per l’artigianato. Se vogliamo essere intelligenti e lungimiranti – ha ribadito don Panizza – se vogliamo pensare al futuro dei nostri figli e anche ai nostri anziani, dobbiamo sposare la politica dell’accoglienza. In Calabria, in particolare, c’è posto per mezzo milione di stranieri”. La marcia lametina è stata organizzata da Arci, Cnca, Sprar “Due Soli” e “Luna Rossa”; ad aderire all’invito la Cgil, molte sezioni scout della città, e numerosi sodalizi impegnati in campo sociale e culturale. 

 Ad aprire il corteo i ragazzi dello Sprar “Lunarossa” che un mese fa sono stati accusati di aver picchiato e poi seviziato un anziano nel quartiere di Capizzaglie, lo stesso quartiere in cui ha sede lo Sprar e che da sempre è considerato una delle zone più ad alto rischio criminale di tutta la città. La notizia si è rivelata poi una bufala ma i ragazzi e gli operatori della comunità sono stati messi alla berlina, e per diversi giorni sono stati destinatari dell’odio xenofobo e razzista dei movimenti di estrema destra lametini. Lungo il corteo tanti cartelli realizzati dagli ospiti stranieri degli Sprar della città che hanno lavorato all’organizzazione della marcia insieme ai volontari del servizio civile dell’Arci.

 La manifestazione si è snodata per le vie del centro di Lamezia e si è conclusa con delle letture di brani di Pasolini e  con le richieste da lanciare a tutta Europa, ovvero l’apertura di corridoi umanitari sicuri; accoglienza degna e rispettosa per tutti; chiusura e smantellamento di tutti i luoghi di concentrazione e detenzione dei migranti; creazione di un vero sistema unico di asilo che superi il regolamento di Dublino. La marcia delle donne e degli uomini scalzi ha coinvolto anche altre città calabresi come Cosenza, Reggio Calabria e Crotone dove una delegazione, di cui ha fatto parte un migrante, è stata ricevuta dal prefetto. La manifestazione crotonese, svoltasi sul lungomare, si è incrociata con quella di Forza Nuova che metteva in mostra degli scarponi, a simboleggiare le scarpe rotte degli italiani ma non ci sono stati scontri tra i due gruppi di manifestanti. Le rispettive marce si sono svolte pacificamente (msc)

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