2 novembre 2017 ore: 08:50
Non profit

La campagna che ha unito il volontariato del soccorso sanitario

“In una croce c’è la salvezza di tanti”: intorno a questo messaggio quasi tutte le organizzazioni legate alla Croce Rossa e all’Anpas della provincia si sono messe insieme per una campagna di comunicazione ideata dal CSV di Teramo
Filantropia, volontariato, mani sovrapposte - SITO NUOVO

“Ho iniziato dopo il terremoto del 2009 e non ho mai smesso, è bellissimo aiutare gli altri”, dice Ivana. “Il sorriso ricevuto da chi viene soccorso è la gratificazione più grande che riceviamo”, spiega Silvio. “Indossare o meno questa divisa non cambia le cose, sento di essere una volontaria in ogni momento della giornata”, confessa Fabiana. Sono alcune delle testimonianze dei volontari che hanno prestato il volto alla campagna di -comunicazione per la promozione del volontariato nel soccorso sanitario, presentata pochi giorni fa a Teramo nella sala convegni del Centro di servizio per il volontariato provinciale. 

“In una croce c’è la salvezza di tanti” recita lo slogan della campagna, che ha messo insieme quasi tutte le associazioni di soccorso operanti nel Teramano, sia quelle della Croce Rossa sia quelle della rete Anpas. I volontari sono ritratti mentre fissano sorridenti l’obiettivo in una posa a forma di croce, un simbolo presente nei loghi di tutte le organizzazioni coinvolte ed emblema internazionale del soccorso associato all'idea della possibilità di salvezza per le vite umane ferite o in pericolo. “La croce è il nostro simbolo, salvare vite è la nostra missione”, si legge infatti nel sommario a cui segue l’invito esplicito a diventare volontario.

La campagna è nata all’interno dei laboratori sulla comunicazione del Csv, coordinati dal giornalista Nicola Catenaro, direttore della rivista “Cuore Volontario”. Il Csv infatti ha coinvolto attivamente le associazioni che hanno lavorato a tutte le fasi di sviluppo della campagna di comunicazione con il metodo del “learning by doing” (imparare lavorando).
“Non è stato facile far lavorare i volontari, complessivamente una ventina in rappresentanza delle diverse sigle, su un’idea comune – spiega Catenaro. – Il problema principale è stato individuare un percorso in cui tutti si sentissero rappresentati, trovare un unico punto di equilibrio, dare voce a tutti i bisogni e a tutte le esigenze comunicative”.

Per due settimane, i manifesti saranno affissi sugli spazi che il Comune di Teramo ha concesso gratuitamente al CSV e negli spazi che sono stati individuati in alcuni comuni, come Giulianova e Alba Adriatica.

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