3 febbraio 2015 ore: 15:17
Non profit

La Cnesc esprime soddisfazione per l'avvio dei Corpi civili di pace

"Nel 2015 si sommeranno i fondi del 2014 e del 2015 per permettere la partenza di almeno 300 giovani. Questa sperimentazione può essere lo start up di interventi più ampi, che non riguardino solo i giovani del Servizio civile nazionale, ma che si colleghino ad esempio con le esperienze della cooperazione internazionale"
Marcia della pace. Corteo 2014

ROMA - La Cnesc, Conferenza nazionale enti di servizio civile, esprime soddisfazione per l’annuncio da parte del Governo della prossima pubblicazione del decreto che segnerà l’avvio della sperimentazione, anche in Italia, dei Corpi civili di pace. “Già nel Febbraio 2014, assieme al Tavolo interventi civili di pace e alla Rete italiana disarmo avevamo sollecitato il dipartimento della Gioventù e del servizio civile nazionale con proposte che rendessero possibile avviare sin dal 2014 questa esperienza. Così non è stato, anche se adesso, correttamente, il sottosegretario Bobba afferma che nel 2015 si sommeranno i fondi del 2014 e del 2015 per permettere la partenza di almeno 300 giovani” dichiarano dalla Conferenza.

“Questa sperimentazione può essere lo start up di interventi più ampi, che non riguardino solo i giovani del Servizio civile nazionale, ma che si colleghino ad esempio con le esperienze della cooperazione internazionale, del Corpo europeo di intervento umanitario, fino a portare ad una eventuale legislazione autonoma, sia in ambito italiano che europeo”. Numerosi soci della Cnesc, in particolare ma non solo le organizzazioni dei Caschi bianchi, hanno realizzato nel corso dell’ultimo decennio specifici interventi in linea con l’impostazione del decreto e altrettanto hanno fatto alcune Organizzazioni non governative.

L’urgenza di questa sperimentazione - a giudizio della Cnesc - è richiesta anche dal veloce deterioramento di alcune situazioni internazionali. Situazioni critiche che non si possono risolvere con i vecchi metodi, cioè con le armi, ma con l’approccio della nonviolenza e gli strumenti della prevenzione, dell’interposizione, della ricostruzione”.

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