La Croce rossa di Roma lancia la "Migration week": in 5 mesi 3.800 assistiti
ROMA – La Croce rossa di Roma organizza la “Migration week”, una settimana di appuntamenti per presentare i dati sull’assistenza ai migranti 2014 e approfondire la questione attraverso appuntamenti, convegni e workshop sul tema dell’assistenza e protezione delle persone migranti, residenti e in transito, sul territorio di Roma e provincia.
“In un contesto internazionale segnato dall’acuirsi della crisi nell’area mediterranea, dal nord Africa al Medio Oriente, il fenomeno degli sbarchi ha assunto i tratti di un’emergenza umanitaria cronica a cui la Cri ha dato immediata risposta, preparando le comunità da una parte e intervenendo in tutti i luoghi in cui i migranti, soprattutto quelli invisibili alle istituzioni, necessitavano di cure e accoglienza – spiega Ronzi presidente della Cri di Roma –. Il nostro impegno su Roma è stato costante e non privo di difficoltà. Abbiamo incontrato e visitato oltre 3 mila persone. Per questo crediamo che per dare risposte assistenziali tempestive ed efficaci ai bisogni di salute emergenti per le persone in situazioni di particolare marginalità e distanti dai servizi come i migranti, sia necessario dar forza a un sistema di rete tra associazioni e istituzioni, che garantisca da un lato la prossimità fisica con i beneficiari e dall’altra uno stimolo a uno sviluppo maggiore della programmazione sociosanitaria, per ri-orientare il sistema, nell’ottica di una maggiore accessibilità dei servizi”, chiarisce il presidente Ronzi.
Tra le iniziative previste, oggi presso l’Inpm in via di san Gallicano, 25/a di Roma si tiene il convegno “Salute e prevenzione tra i migranti invisibili” in cui sarà presentato un report che racconta il fenomeno migratorio sulla città di Roma, a partire dalla recente esperienza di rete maturata nella capitale tra associazioni impegnate nel sociale come la Croce rossa italiana, la Caritas di Roma, Medici per i diritti umani, istituzioni sanitarie pubbliche, Inpm e Asl Roma B. “Il convegno rappresenta un punto di rilancio per fotografare la realtà dei migranti, troppo spesso invisibili, e per consolidare l’esperienza di un modello positivo di sanità pubblica integrato con le associazioni, che abbiamo sperimentato in prima persona negli ultimi mesi, in cui si rende ancora più necessaria l’opportunità di costituire una cabina di regia condivisa in cui ogni soggetto possa garantire la propria conoscenza e competenza a servizio dei migranti” sottolineano dalla Croce Rossa.