La Heineken presenta la nuova campagna pubblicitaria (''Pensaci'') e promuove un consumo responsabile di bevande alcoliche. Dal 7 marzo spot su tutte le principali reti televisive
Uno spot che sarebbe rivolto a scongiurare comportamenti rischiosi come l’uso eccessivo di bevande alcoliche, prima di mettersi alla guida. Ma non solo. La volontà, secondo quanto dichiarato dall’azienda è quella di realizzare una “corretta informazione sul consumo di bevande alcoliche”. Precisando però che “si riconosce al consumatore, correttamente informato, la capacità di esercitare liberamente le proprie scelte”.
Sulla linea della promozione del consumo responsabile degli alcolici, veicolato attraverso campagne pubblicitarie o altri canali, non si sta muovendo solo Heineken. La Diageo (società titolare di marchi quali Baileys, Pampero, Smirnoff Ice, Classic Malts, Guinness, J&b, Johnnie Walker, Gordon's, Tanqueray, Smirnoff) ha previsto la realizzazione di due opuscoli informativi in cui viene raccomandato di evitare un consumo eccessivo di prodotti alcolici in caso di guida destinati ai consumatori e a quanti commercializzano i prodotti Diageo.
La questione dell’eccessivo consumo di bevande alcoliche, soprattutto tra i giovani è da tempo segnalato come uno dei problemi più diffusi in tutti i Paesi europei. L’Italia non è da meno. I dati dell’indagine Espad (European School Survey Project on Alcohol and Drugs) su 20.000 studenti italiani tra i 15-19 anni contenuti nella Relazione annuale al Parlamento sullo stato delle tossicodipendenze in Italia presentata nel 2003, riferiscono che l’89 per cento dei giovani fa uso di bevande alcoliche, mentre sono proprio è propria la categoria dei giovani tra i 15 e i 34 anni quella in cui si annida la più alta percentuale di consumatori di bevande alcoliche fuori pasto: il 29 per cento contro, ad esempio, il 24,8 per cento nella fascia tra 35 e 44 anni.
Sulla scelta dell’azienda di veicolare messaggi eticamente corretti attraverso le proprie campagne pubblicitarie è scettico Valentino Patussi, presidente della Società italiana di algologia: “Le aziende vogliono vendere e preferiscono allargare il numero di consumatori anziché favorire l’eccesso nei consumi di pochi. Di certo la salute non rientra nelle loro priorità”. (vedi lancio successivo) (mch)