La Perugia-Assisi senza pace. Agesci e Movimento Nonviolento se ne vanno
ROMA – Sarà anche dedicata alla “fraternità”, ma l’edizione 2014 della Marcia per la pace Perugia-Assisi, che si terrà domenica 19 ottobre, probabilmente verrà ricordata per le polemiche “interne” sull’organizzazione dell’evento. Già prima dell’estate, infatti, l’Agesci, l’Associazione guide e scouts cattolici italiani, avevano fatto sapere di non voler partecipare alla marcia diffondendo un documento in cui venivano spiegate le ragioni della decisione. Oggi è il Movimento Nonviolento fondato dallo stesso Aldo Capitini che ha ideato la marcia a prendere posizione contro una gestione “privatistica” della Tavola della Pace. Una polemica tornata alla ribalta proprio durante la conferenza stampa di presentazione della Marcia, tenutasi oggi a Roma, presso la sede della Federazione nazionale della stampa italiana. Per l’Agesci, la decisione è stata anche ribadita in una lettera della metà di settembre in cui si parla di una Marcia del 2014 “convocata in maniera unilaterale senza una vera e propria condivisone”.
box Una “scelta storica”, spiegano i responsabili dell’Agesci, “originata dalla consapevolezza di una necessità di un cambio di gestione nella Tavola della Pace che pensavamo dovesse essere più trasparente e partecipata, aspetti che sono a un certo punto esplosi in tutte le loro contraddizioni: regole non chiare, convocazioni di riunioni, bilanci non definiti”. Al centro delle polemiche anche la figura di Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace. “Tale persona è stata sino ad ora l’unico coordinatore dalla sua fondazione ed in virtù di un principio di ricambio democratico e vitale della cariche avevamo chiesto una sua sostituzione. Tale necessità nasceva anche dalla sua recente candidatura alle elezioni politiche (Lotti era candidato con la lista di Ingroia, ndr) ritenendo quindi che non fosse possibile lasciare una carica per poi riprenderla subito dopo l’esito negativo delle elezioni. Gli incarichi non sono come “magliette” che si cambiano in continuazione”.
Alle critiche dell’Agesci ha replicato oggi lo stesso Lotti, senza mezzi termini. “In quella lettera scritta dai principali responsabili dell’Agesci ci sono delle falsità abbastanza clamorose”, ha affermato Lotti. “Non ho mai conosciuto coloro che hanno firmato quella lettera – ha detto Lotti -. Nessuno di loro ha mai partecipato ad una sola riunione della Tavola della Pace e non so da dove abbiano attinto quelle informazioni”. Sulla questione dei bilanci “non definiti” volano gli stracci. “I nostri bilanci sono online – ha affermato Lotti -, di certo posso dire che l’Agesci purtroppo non ha mai messo un euro per l’organizzazione della Marcia Perugia-Assisi. Tutti coloro che hanno messo anche un euro, hanno anche ricevuto i bilanci e li hanno potuti verificare”. Sulla figura di Lotti quale coordinatore della Tavola della Pace, lo stesso Lotti rassicura: “La Tavola della Pace è cambiata e si sta rinnovando. C’è un comitato direttivo molto più aperto di prima, non più legato a rappresentanze associative, ma a percorsi di impegno per la Pace. È una fase di transizione ed è aperto. Per quel che riguarda il sottoscritto, fin tanto che posso continuerò a lavorare per la pace nelle forme e nei modi che mi saranno possibili. Dopo le elezioni sono ritornato a fare quello che facevo prima, spero non dia fastidio a qualcuno”.
Lotti replica anche sulla necessità di “regole chiare” richieste dall’Agesci. “C’è qualcuno che pensa che la Marcia per la Pace e il movimento si possa iscrivere dentro uno statuto associativo – ha affermato Lotti -. Io penso che invece abbiamo bisogno di una partecipazione larga e aperta. La Perugia-Assisi, come l’ha voluta Aldo Capitini, è sempre stato un luogo di incontro tra persone che hanno anche fedi, opinioni politiche molto diverse tra loro”. Ma proprio dal Movimento non violento fondato dallo stesso Capitini arriva oggi un’altra batosta per l'iniziativa. Con un comunicato diffuso oggi, il movimento fa sapere che non parteciperà alla marcia perchè “ritiene che non vi siano le condizioni per poter aderire”.
Secondo la nota, dopo il cinquantesimo anniversario della prima edizione della marcia, il Movimento Nonviolento chiese un incontro di riflessione sull’iniziativa alla Tavola della Pace. Ma a quella richiesta, spiega l’organizzazione, “non è mai arrivata alcuna risposta, ma anzi la Tavola stessa è implosa”. Secondo il Movimento, “le sue principali organizzazioni – aggiunge la nota -, contestandone la conduzione monocratica, la poca trasparenza e la non chiarezza nel rapporto con le Istituzioni locali che la Marcia sostengono anche finanziariamente, hanno preso atto che l'esperienza della Tavola si era conclusa ed hanno dato vita alla Rete della Pace, per dotarsi di un'organizzazione autonoma, democratica ed indipendente”. Secondo il Movimento, inoltre, "titolo, contenuti e documento della Marcia sono stati comunicati come un dato di fatto. A tutti si chiede solo di aderire e partecipare". Polemiche anche sul documento della marcia, "la cui stesura - spiega la nota - non è stata condivisa con alcuna delle organizzazioni che da sempre animano la Marcia della Pacia", bollandolo come "del tutto generico e superficiale". Divisioni interne che non hanno fermato la macchina organizzativa della marcia, ma che non aiutano neanche ad avere un quadro chiaro della situazione. Secondo Lotti, infatti, alla marcia ha dato l’adesione anche la Rete della Pace, cioè la sigla fondata, tra le altre, proprio da Agesci.(ga)