La scrittura non va in esilio: vince il racconto sul "migrante ignoto"
- ROMA – E’ la storia di un “migrante ignoto”, in fuga dalla guerra su un barcone nel tentativo di raggiungere l’Europa e sopraffatto dal freddo dell’inverno in alto mare, quella vincitrice della nona edizione del concorso letterario "La scrittura non va in esilio" per le scuole medie superiori promosso dal Centro Astalli. La premiazione degli elaborati oggi a Roma, presso l’Auditorium Massimo, alla presenza di circa 800 studenti delle scuole superiori di varie città italiane. Quest’anno, l’ormai storico premio per studenti è stato affiancato anche dalla prima edizione del concorso letterario “Scriviamo a colori” per le scuole medie inferiori. I due premi sono stati realizzati nell'ambito dei progetti per le scuole Finestre e Incontri sul diritto d'asilo e il dialogo interreligioso attraverso i quali ogni anno testimoni di altre religioni e rifugiati incontrano circa 12 mila studenti.
Il racconto premiato, selezionato tra gli oltre 150 elaborati, è quello di Jacopo Maria Genovese del Liceo Vittorio Veneto, di Milano, ed è ispirato da un fatto di cronaca del febbraio scorso, quando due motovedette della Marina militare hanno imbarcato un centinaio di migranti su un barcone nel tentativo di raggiungere l’Italia. All’arrivo dei soccorsi, però, in sette erano già morti per ipotermia e altri 22 sono deceduti, sempre per le basse temperature, durante il trasporto verso Lampedusa. Dal testo, inoltre, è stato prodotto anche un video dal titolo “Ho freddo” con la partecipazione di Valerio Mastandrea, presentato in anteprima durante la premiazione oggi a Roma. Il racconto, spiega il Centro Astalli, è stato “giudicato il migliore da una giuria di esperti formata da scrittori, giornalisti, rappresentanti di organizzazioni umanitarie, Unhcr, rifugiati e insegnanti, ha colpito per l’intensità con cui ha saputo raccontare la tragedia che tanti migranti, in fuga da guerre e persecuzioni, si trovano ad affrontare”.
A premiare i primi classificati padre Camillo Ripamonti, presidente Centro Astalli, insieme a Giovanni La Manna, rettore dell’Istituto Massimo, Flavia Cristiano, direttrice del Centro per il Libro e la Lettura del ministero per i Beni e le Attività culturali e Giovanni Anversa, giornalista Rai. Durante la premiazione sono intervenuti anche il rapper Kaligola, giovane promessa della musica italiana vincitore del premio Bardotti a Sanremo giovani 2015. Michele La Ginestra e Pupi Avati, invece, hanno lanciato il loro messaggio di speranza ai giovani chiedendo loro di non rinunciare ai sogni e di avere sempre un atteggiamento di apertura e accoglienza verso tutti perché è attraverso l'incontro che si diventa migliori. Sono intervenuti inoltre la scrittrice Igiaba Scego, l'attore Massimo Wertmüller, e il giornalista Giovanni Maria Bellu.
Le migliori opere premiate oggi sono raccolte e commentate nel testo pubblicato online sul sito del Centro Astalli. Tra i dieci racconti migliori i ragazzi hanno affrontato i temi del terrorismo, delle difficoltà che si trovano ad affrontare i rifugiati, gli stereotipi, l’infanzia, fino alle traversate in mare. “Il fenomeno migratorio è sempre molto presente sulle pagine dei quotidiani e nei dibattiti televisivi in modo pressoché costante, almeno nell’ultimo anno – scrive nella prefazione della raccolta di racconti padre Ripamonti -. Si è così liberato un flusso di parole non sempre accompagnato da una riflessione e da un tentativo di comprensione. Molte parole in libertà ma non sempre liberanti, talvolta pesanti come un macigno. Oggi corriamo il rischio che un racconto mediatico frettoloso e superficiale diventi il fondamento su cui erigere muri in difesa di un’Europa ancora troppo spaventata. Questa esperienza di scrittura creativa va allora nella direzione di aprire varchi in quei muri che noi ogni giorno rischiamo di costruire e che la cattiva informazione cerca di cementare”. (ga)