La sfida del sindaco: tassa rifiuti scontata a chi non mette le slot nel locale
«Se non metti le slot machine nel tuo locale, ti riduco la Tari». Questo è il messaggio mandato dal sindaco di Sori, un comune con quasi 4500 abitanti, a pochi chilometri ad est di Genova. L’amministrazione comunale guidata da Paolo Pezzana ha infatti approvato il regolamento sulla Tari (ex Tares) invitando gli esercizi commerciali come bar, trattorie, paninoteche e ristoranti a dire no al gioco d’azzardo, rifuggendo le “macchinette” causa della rovina economica e morale di tante famiglie in Italia. La contropartita proposta da Pezzana per la rinuncia alle slot è la riduzione del 10 per cento della tassa sui rifiuti, un vero e proprio sconto pensato contro il gioco d’azzardo. «Le slot sono una piaga sociale legalizzata e benedetta dallo Stato», dichiara Pezzana, «aggeggi che lavorano scientificamente per la distruzione della socialità delle persone, favorendo comportamenti compulsivi e atteggiamenti patologici».
- A Sori ha pertanto lanciato la campagna “Al tuo gioco non ci gioco”, con tanto di adesivi da attaccare alle porte e alle vetrine dei negozi. Le parole dello slogan sono anche il refrain della canzone del cantautore genovese Augusto Forin (parole di Ivano Malcotti), intitolata “Il Paese triste”, vera e propria denuncia contro il gioco d’azzardo.
Il sindaco, figura conosciutissima a livello nazionale (è stato presidente della Fiopsd e responsabile per le povertà estreme di Caritas Italiuana) e di professione consulente per lo sviluppo e l’innovazione sociale per imprese, associazioni, enti pubblici ed enti non profit (si definisce tuttora “un operatore sociale militante”), è anche un convinto assertore della democrazia digitale e dell’informazione in rete. Dunque ha rilanciato: «Se oltre al rifiuto delle slot vi collegherete e userete anche la nuova rete wi-fi messa gratuitamente a disposizione dal Comune, vi faccio un ulteriore 10 per cento di sconto sulla Tari». Il risparmio totale per i commercianti, pari al 20 per cento, è diventato così ancor più allettante (in media un bar o una pizzeria spendono dai 5 mila ai 6 mila euro per la tassa sui rifiuti e il risparmio proposto dal Comune oscilla fra i 1.200 e i 1.500 euro all’anno) e in molti stanno aderendo alla proposta – al tempo stesso solidale e moderna - che arriva dal municipio. «Quello che dovranno fare gli esercizi commerciali», afferma il sindaco Pezzana, «è di rilanciare a loro volta il segnale di Sori Wi-fi (questo è il nome della rete comunale), per raggiungere la copertura ottimale del territorio cittadino e contrastare così il digital divide».
Quella di Pezzana e della sua giunta, la netta presa di posizione contro il gioco d’azzardo delle “macchinette” e la convinzione nel dare ai cittadini l’accesso più ampio possibile ai contenuti e alle informazioni del web, favorendo l’arricchimento culturale e la trasparenza, è una scelta politica ben precisa e di modernità. Che, per il Comune di Sori - che come molti altri in Italia ha un bilancio “costretto” dal Patto di stabilità - ha anche i suoi costi, pari ad un minore gettito per le casse municipali che potrebbe raggiungere i 25 mila euro all’anno. «Tutto calcolato, il nostro è un investimento sul bene comune», risponde Pezzana, «e poi qualche sacrificio va fatto se è per una buona causa, come disincentivare il gioco d’azzardo. Possiamo, quindi, rinunciare a qualche entrata. Se riusciremo nell’intento, avremo speso bene i nostri soldi».
Il sindaco aggiunge: «Spero che la nostra azione abbia una funzione pedagogica, sia verso i cittadini, sia verso gli esercenti dei locali e che molti altri Comuni, liguri e italiani, seguano presto il nostro esempio. E soprattutto spero che quei commercianti, che a Sori hanno le slot nei loro locali, se ne liberino presto: magari consapevoli che le cifre che perderanno non potranno essere bilanciate dalla nostra riduzione sulla Tari ma altrettanto consapevoli che, con questa decisione, avranno agito per il bene di tutti e fatto la scelta giusta». (Paolo Giovannelli)