La sfida della moda africana tra dignità e sostenibilità
Foto: Africa e Mediterraneo Rivista |
La moda impone tendenze, catalizza sguardi, muove flussi di denaro e richiama sviluppo. Dalle scintillanti passerelle di Milano e Parigi alle botteghe artigiane dei Paesi in via di sviluppo, la creatività segue percorsi a volte inaspettati, intreccia i suoi fili con logiche di mercato, esigenze politiche, necessità culturali, vissuti personali e globali. E la moda africana, espressione generica che può includere tanto l’effettiva ideazione/produzione nel continente quanto l’ispirazione occidentale a forme e pratiche dello stile vestimentario in Africa, ha un ruolo complesso e crescente nel panorama del fashion internazionale, soggetto a influenze di vario genere. Il dossier del numero 85 di Africa e Mediterraneo approfondisce teorie e pratiche della moda africana, offrendo punti di vista provenienti da vari ambiti: linguistica, antropologia, economia, cultural studies.
Riflettendo sulle ricadute economiche e sociali nei Paesi dell’Africa, gli articoli seguono le trame dei tessuti tradizionali - recuperati e/o rivisitati perché evocano mondi, codici linguistici, culture – ma anche degli abiti di seconda mano arrivati dall’Occidente, anch’essi trasformati in materia prima per nuove creazioni.
La sfida dei giovani stilisti africani che si fanno strada nel mondo della moda, fra tradizione e sperimentalismo, richiama quella dei maestri che per primi hanno saputo andare oltre l’immagine standardizzata di moda “etnica”. All’insegna di equità, dignità, sostenibilità, impegni principali di Efi, Ethical Fashion Initiative, agenzia delle Nazioni Unite che mette in contatto piccoli artigiani con la filiera internazionale della moda.