La sostenibilità è donna: l’associazione Zenzero illustra i suoi progetti di cooperazione
ROMA - “La sfida dell’economia circolare, che trova la sua cornice programmatica nei diciassette obiettivi dell’Agenda 2030, coniuga finalmente la sostenibilità ambientale, con quella economica e sociale in una dimensione globale basata sull’integrazione tra politiche pubbliche, responsabilità sociale d’impresa e l’opera fondamentale del terzo settore. ‘Agire subito’ è stato appunto dichiarato all’ultima COP 26 di Glasgow”. Ad affermarlo è l’associazione Zenzero, che dal 2015 coinvolge istituzioni, reti associative e imprese, attraverso progetti di economia circolare che assegnano centralità al ruolo delle donne in diversi Paesi africani. In questo contesto il recupero della plastica, un rifiuto tra i più presenti nell’ecosistema e nel paesaggio urbano, può diventare risorsa e occasione di inclusione sociale.
“È la chiara dimostrazione dell’importanza di fare rete e stringere sinergie autentiche capaci di dare risposte e di tradurre gli accordi globali in progetti concreti – afferma l’associazione in una nota -. Per fare ciò è indispensabile comprendere come il futuro passi inevitabilmente da un confronto immediato, costruttivo e sincero con l’Africa e le sue enormi potenzialità di sviluppo. Costruire un ponte tra l’Europa e l’Africa basato su formazione, investimenti e progetti, per una crescita sostenibile della società, dell’economia e del pianeta, è una opportunità per tutti”.
“Gli esiti della recente COP26 hanno evidenziato quanto questi obiettivi siano oggetto di una complessa mediazione, e dall’altro lato la realtà quotidiana mostra quanto sia invece urgente intervenire perché gli effetti della crisi climatica e ambientale rischiano di essere pagati maggiormente dalle persone più vulnerabili – ha affermato l’on. Maria Chiara Gadda, introducendo i lavori della conferenza stampa svoltasi oggi alla Camera dei Deputati, a cui è intervenuta la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti -. L’economia circolare deve diffondersi come modello economico strutturale, perché genera ricchezza, coesione sociale e sviluppo di nuove competenze. Il progetto di cooperazione internazionale dell’associazione Zenzero è molto interessante, perché attraverso il recupero e il riciclo della plastica, tra i rifiuti maggiormente impattanti nell’ecosistema di molti Paesi in via di sviluppo, sostiene azioni di empowerment e autonomia delle donne. L’indipendenza economica è una leva importantissima anche nei confronti di casi di sfruttamento, ed è fondamentale ribadirlo nella settimana in cui si celebra la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ”.
“Nella maggior parte dei Paesi africani vivere in mezzo a montagne di rifiuti, spesso provenienti anche dall’Occidente industrializzato, è diventata purtroppo la normalità – ha aggiunto Jane Lepori, presidente dell’Associazione Zenzero -. Aree naturali e città deturpate irrimediabilmente, ma anche un grande pericolo sanitario e ambientale. Mancando sistemi municipalizzati di raccolta, le persone sono spinte a bruciare i rifiuti sprigionando velenose diossine”.
L’Associazione Zenzero ha preso a cuore questa enorme problematica e si è attivata per studiare metodi e strategie per dare una risposta concreta e sostenibile. Da qui, a partire dal 2015, sono nati i centri di raccolta e di riciclo della plastica in alcuni Paesi africani, che mirano a eliminare queste prassi dannose per l’ambiente e il surriscaldamento globale, e trasformano il rifiuto in una risorsa economica e sociale. Le prime imprese sociali in Etiopia, Uganda e Ghana.
“Sono centinaia le donne coinvolte e regolarmente assunte nei centri di Associazione Zenzero in Africa: ognuna di loro racconta una storia di resilienza e cambiamento, e la speranza di un futuro migliore per sé e la propria famiglia – ha concluso Jane Lepori -. Per questo siamo grati di avere potuto mostrare questo nostro impegno alla ministra Bonetti. Il nostro lavoro non finisce qui, perché l’incontro con queste donne spinge a trovare risposta ad altri bisogni. L’accesso al cibo sano e di qualità, è uno di questi. Per questo oggi stiamo puntando a progetti in loco di agricoltura sostenibile in Senegal, e a giornate di sensibilizzazione nelle scuole in Italia, in Svizzera e nei Paesi dove operiamo. Ringraziamo anche imprese come Wella che sono al nostro fianco e fanno della sostenibilità un asset strategico e non di facciata. Questo ci consente di innovare continuamente le strategie e trovare gli strumenti di risposta più adatti”.
La centralità del ruolo della donna si esprime anche nelle partnership profit - non profit, in cui l’Associazione Zenzero è promotrice. Un esempio concreto è l’amicizia con Wella Company, azienda da sempre al fianco del mondo femminile, che insieme all’associazione sta portando avanti un’attività di sostegno, tramite la donazione di prodotti per le fragilità del territorio, e di rispetto dell’ambiente. “Poter essere vicini ad Associazione Zenzero è un grande piacere ma, soprattutto, è una scelta fortemente legata alla filosofia dell’azienda: esprimere la bellezza della donna che non è solo esteriore ma si evidenzia, in particolar modo, nelle sue doti, nel suo approccio alla vita, nelle sue idee - commenta Alice Farella Monti, Digital & PR manager Wella Italia -. E per testimoniare ancora una volta questo forte legame, Wella Company ha deciso di suggellare questo momento con una elargizione liberale a favore dell’imprenditoria femminile promossa da Associazione Zenzero. Perché la salvaguardia del pianeta passa da quel filo rosa che è l’energia delle donne”.