La tratta di disabili, video proiettato per la giornata nazionale
BOLOGNA – Si chiama “Non chiamateli mostri: storie di ordinaria schiavitù”, ed è un documentario incentrato sul fenomeno del traffico di esseri umani con disabilità, che sarà proiettato il 3 dicembre 2013, in occasione della Giornata Mondiale della disabilità, nell’ambito della rassegna “Politicamente scorretto”, alla Casa della conoscenza di Casalecchio di Reno.
Come racconta Valentina Valente, giovane giornalista freelance che, insieme ai colleghi Antonella Graziani e a Michele Vollaro, ha realizzato la video inchiesta, aggiudicandosi il secondo posto al Premio Morrione, l’idea di affrontare questo tema si è fatta strada con forza: “Siamo partiti da una constatazione: quella dei disabili mendicanti è una realtà sotto gli occhi di tutti, almeno per chi vive nelle grandi città. Lo spunto è nato, in particolare, da un’indagine condotta dalla polizia municipale di Milano, che ha permesso di sgominare una banda di criminali che trasportava centinaia di persone dalla Romania in Italia, per poi ridurle in schiavitù e costringerle a mendicare per strada”, racconta Valente.
L’obiettivo dell’inchiesta, il cui progetto è stato finanziato con un budget di 3 mila euro dallo stesso Premio Morrione, è stato quello di “ricostruire l’odissea di queste persone”. Di qui il percorso del racconto per immagini, che si pone direttamente sulle tracce di questo mercato illegale, in un viaggio a ritroso che, dalle strade di Roma e Milano, teatro dello sfruttamento della maggior parte delle vittime di questa tratta, termina in Romania, il Paese che è risultato quello di principale provenienza delle persone ridotte in schiavitù. Il video ritrae, in particolare, la miseria delle baracche di Baia Mare e ospita il racconto di padre Albano Allocco della Fundatia de voluntari somaschi, da più di 10 anni impegnati in quei territori con progetti di assistenza e di recupero sociale.
Quanto emerge con chiarezza dall’inchiesta è che a innescare simili spirali di sfruttamento è sempre e solo la povertà. Una povertà spietata ed estrema che spinge alcune famiglie a compiere gesti di insopportabile crudeltà: non sono rari, infatti, i casi di bambini volutamente storpiati per poter essere poi impiegati con più efficacia nelle attività di mendicanza. Un fenomeno, quello della tratta di esseri umani, che è, oltretutto, complicato denunciare e circoscrivere nelle sue reali proporzioni: “È stato difficile intercettare testimonianze dirette di vittime di questo tipo di tratta – racconta ancora Valente – Quelli che siamo riusciti a individuare, infatti, non potevano riferire della loro vicenda in quanto ancora coinvolti in qualità di testimoni nel processo”. Mentre le voci dei mendicanti di strada che compaiono nella prima parte del video sono state raccolte con l’aiuto della Polizia municipale di Roma: “Ci hanno accompagnato – conclude la regista – perché ci hanno detto che sarebbe stato rischioso andare da soli, dato che spesso queste persone sono controllate a vista dai loro aguzzini”.
Il documentario “Non chiamateli mostri: storie di ordinaria schiavitù” sarà proiettato il 3 dicembre alle 21 alla Casa della conoscenza di Casalecchio di Reno (Bologna). Gli autori dialogheranno insieme con Massimo Bosso (assessore alle Politiche sociali di Casalecchio di Reno), Mauro Sarti (Redattore Sociale), Giuseppe Sciortino (docente di sociologia del mutamento dell’Università di Trento) e coordinati da Libero Mancuso. (elisa gagliardi)