La vacanza solidale dei volontari lungo la rotta balcanica
ROMA - Per tutto il mese di agosto, 50 volontari, in maggioranza studenti universitari e giovani da Padova, Treviso, Trieste e Bologna, stanno trascorrendo una “vacanza soldale” e alternativa nel cuore della “rotta balcanica” accanto ai profughi che si trovano nei campi e nei rifugi di fortuna nei dintorni di Bihac. E’ l’iniziativa promossa dalla Comunità di Sant’Egidio. Parte del lavoro dei volontari si è svolta in sinergia con il JRS (Jesuit Refugee Service) con cui l'organizzazione ha avviato da tempo una collaborazione.
“La stagione estiva non ha segnato la fine dell’emergenza in quella regione della Bosnia. – si legge in una nota - Stanchi, affamati, maltrattati, i profughi continuano a percorrere un lungo cammino a piedi, con il sogno di arrivare in Europa, e a riprovare più volte il “game”, ossia il pericoloso passaggio della frontiera con l’Unione. Le condizioni igieniche dei migranti - in maggioranza afgani (a cui si aggiungeranno chissà quanti altri in fuga dalla catastrofe umanitaria di questi giorni), ma anche africani provenienti da diversi paesi - continuano a essere estremamente critiche, senza contare i problemi legati alla scarsità di cibo e alla mancanza di acqua potabile”.
La comunità, insieme a Ipsia-Acli, ha potuto effettuare visite all’interno del campo di Lipa. Come segno di amicizia e solidarietà, è stata donata a ciascun migrante del campo una maglietta, "bene molto prezioso in questa stagione".