9 ottobre 2013 ore: 13:51
Immigrazione

Lampedusa. Cnel: "Si impone nuovo ruolo Ue, ma l'Italia abolisca il reato di clandestinità"

Presentazione del rapporto Ocse. Alessandrini: “Una profonda innovazione delle politiche migratorie deve determinare il semestre europeo dell'Italia". Forlani: "Dobbiamo imporre il tema del Mediterraneo"”

ROMA - "La tragedia di Lampedusa impone un ruolo nuovo all'Unione europea, il problema dell'immigrazione deve diventare un problema dell'intera Comunità europea, perché si tratta di un fenomeno destinato a crescere". Lo ha sottolineato Giorgio Alessandrini, presidente delegato dell'organismo nazionale di coordinamento per le politiche di integrazione sociale degli stranieri del Cnel, intervenendo oggi a Roma alla presentazione del rapporto Migration outlook dell'Ocse. Secondo Alessandrini è necessario cancellare il vincolo del Regolamento Dublino, assicurare corridoi umanitari verso l'Unione europea  ma anche tutelare le politiche di cosviluppo.Per quanto riguarda il nostro paese  "bisogna organizzare i centri di accoglienza nel rispetto della  dignità delle persone - aggiunge -. L'Italia deve fare sua parte, dotarsi di una legge organica sull' asilo e cancellare la barbarie del reato di clandestinità e dei respingimenti in mare".

Secondo Alessandrini "una profonda innovazione delle politiche migratorie deve determinare il semestre europeo dell'Italia. Ma il messaggio da dare non è aboliamo la Bossi-Fini, ma puntare al cuore dei cambiamenti, soprattutto sul piano delle politiche". Tra i provvedimenti da attivare  è nuovo diritto cittadinanza, "uno ius soli mitigato". "Su Lampedusa condividiamo la vergogna espressa da papa Francesco, ma esprimiamo  vergogna anche per chi non ha rinunciato a tacere e ha dato colpa a una politica lassista sull'immigrazione" sottolinea il responsabile del Cnel.

Anche per Natale Forlani, direttore generale Politiche immigrazione del ministero del Lavoro "bisogna imporre il tema del Mediterraneo, affrontarlo in maniera unanime così possiamo aiutare stabilizzazione, aggiornare la politica del Mediterraneo e rafforzarei controlli sui flussi migratori". Secondo il dirigente del ministero il dibattitto di questi giorni sulla possibilità di cambiare la legge  Bossi-Fini è "stucchevole", "permettere agli stranieri di venire in Italia a cercare lavoro penalizzerebbe in primo luogo i migranti lungosoggiornanti con famiglia a carico" spiega. Sul tema dell'accoglienza Forlani sottolinea che "non si possono lasciare sole le strutture".

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news