3 ottobre 2013 ore: 14:40
Immigrazione

Lampedusa, "funerale di stato a Roma per le vittime"

"L'immane tragedia di Lampedusa esige da parte di tutti una risposta che non si limiti al cordoglio ma che chiami in causa le responsabilita' e si faccia carico del coraggio di una proposta". Lo dichiara il fondatore della Comunita' di Sant'Egidio
Strage di immigrati, una corona di fiori in acqua

Roma - "L'immane tragedia di Lampedusa esige da parte di tutti una risposta che non si limiti al cordoglio ma che chiami in causa le responsabilita' e si faccia carico del coraggio di una proposta". Lo dichiara il fondatore della Comunita' di Sant'Egidio, gia' ministro della Integrazione e Cooperazione internazionale.

"Chiedo un funerale di Stato, a Roma, per le vittime di questo ennesimo disastro umanitario- continua- e mentre ci uniamo alla preghiera di papa Francesco, e sollecitiamo interventi rapidi ed efficaci per alleviare le sofferenze dei superstiti, non possiamo non tornare a denunciare con forza le carenze della politica europea e mondiale, l'inadeguatezza delle iniziative della cooperazione internazionale di fronte al fenomeno gigantesco, inarrestabile delle migrazioni, una vera emergenza del nostro tempo".

I viaggi della speranza "destinati a concludersi nella disperazione e nell'orrore devono essere fermati all'origine, e per questo occorre organizzare un efficiente sistema di controllo internazionale sulle coste del Mediterraneo e di repressione dell'attivita' criminale dei trafficanti di uomini, donne e bambini. La cooperazione internazionale deve impegnarsi nell'aiuto ai paesi piu' poveri dell'Africa e nelle zone di guerra, per alleviare le condizioni di vita delle popolazioni e prevenire, ove possibile, il fenomeno migratorio. L'Europa deve aprire a Lampedusa o in Sicilia un Centro di prima accoglienza non solo italiano, nel quale si esprima la solidarieta' dell'intera Unione; e deve farsi carico del reinsediamento dei profughi, dei migranti, dei richiedenti asilo nei diversi paesi europei che possono accoglierli e offrire loro condizioni dignitose di vita e di lavoro. E questo e' solo il minimo che si possa e si debba fare nell'immediato".

Conclude Riccardi: "L'8 luglio scorso papa Francesco aveva lanciato da Lampedusa un appello a risvegliare le nostre coscienze 'perche' cio' che e' accaduto non si ripeta'. Si e' ripetuto; ed e' responsabilita' di tutti coloro che 'con le loro decisioni a livello mondiale hanno creato situazioni che conducono a questi drammi'. A questa denuncia di tre mesi fa, ieri il papa ha aggiunto una sola parola: 'Vergogna'. L'Europa, il mondo, si muovano!".

(DIRE)

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