Lavoratori disabili, slitta di un anno l'obbligo di assunzione
ROMA – Il decreto Milleproroghe rinvia di un anno le nuove norme sull'assunzione dei lavoratori disabili. Più precisamente, sarà l'obbligo per le aziende con un numero di dipendenti compreso tra 15 e 35, anche in assenza di nuove assunzioni, a slittare al 2018. Il “ripensamento” è contenuto in un emendamento approvato al Senato, e poi ripreso nel testo del maxiemendamento sul quale il governo ha chiesto e ottenuto ieri la fiducia: il testo approvato di fatto rinvia al 1 gennaio 2018 la scadenza per le assunzioni obbligatorie, che continueranno a valere solo per le nuove assunzioni. Il testo del Milleproroghe è stato approvato al Senato con 153 voti favorevoli e 99 contrari e viene ora trasmesso alla Camera per la (scontata) approvazione definitiva, che dovrà esserci entro il prossimo 28 febbraio.
- Viene così a cadere - per tutto il 2017 - quanto previsto dal Jobs Act, che modificava la legge 68/99, introducendo per le aziende con 15-35 dipendenti l'obbligo di adempiere all'obbligo delle quote di riserva anche in mancanza di nuove assunzioni. Un obbligo che doveva essere assunto entro marzo 2017. Ora, con la novità del milleproroghe, il cronometro riparte: fino al 31 dicembre 2017 resteranno le vecchie norme e quindi, l'obbligo di coprire le quote di riserva scatterà soltanto in caso di nuove assunzioni. Redattore sociale ha chiesto un commento “a caldo” ad alcune delle associazioni maggiormente sensibili a questo tema.
Fish: “Dura mazzata all'inclusione”. “Un'altra tegola in capo alle tante persone disabili che vogliono accedere al mondo lavoro”: così Vincenzo Falabella, presidente della Fish, definisce l'emendamento al decreto Milleproroghe approvato in Senato, che fa slittare in un anno le assunzioni obbligatori per le aziende con 15-35 dipendenti. “Avevamo lavorato sul Jobs act per garantire la piena applicabilità della legge 68 - riferisce Falabella – Ora, con un colpo di spugna, si tolgono diritti a migliaia di persone con disabilità che vorrebbero accedere a l mondo del lavoro.”. Falabella osserva poi che “questo emendamento si inserisce in un periodo delicato, in cui si paventano anche tagli al fondo sociale, al fondo sanitario, al fondo per la non autosufficienza. Siamo stanchi di dover rincorrere l' applicabilità e l'esigibilità dei diritti. Non si può reputare civile uno stato boia che non aspetta altro che dare mazzate forti alla piena inclusione sociale. Non possiamo più aspettare: rinviare anche di un solo anno l'accesso a mondo lavoro delle persone con disabilità significa continuare a creare disparità e diseguaglianza”
Anffas: “Delusi, ci rivolgiamo a Mattarella”. “Siamo delusi ed amareggiati. Non solo un simile emendamento non doveva essere presentato, ma è assurdo che lo stesso sia stato approvato”: così Roberto Spaziale, presidente nazionale di Anffas, commenta la notizia del rinvio, tramite emendamento al Milleproroghe, delle nuove norme per le assunzioni obbligatorie, che di fatto slittano al 2018. “Con quale 'faccia di bronzo' tutti coloro che lo hanno votato potranno spiegate alle persone disabilità ed ai loro familiari che il primario diritto al lavoro deve ancora aspettare? Questo perché a prevalere, ancora una volta, sono quelli del mondo dell'economia”. Speziale conclude quindi: “ci rivolgiamo direttamente al presidente Mattarella, a cui chiediamo di esercitare il suo ruolo di garante della Costituzione e dei diritti fondamentali dei cittadini italiani con disabilità”. (cl)