Lavoratori domestici. Acli: “Serve un Piano per il lavoro di cura”
“Dietro questi numeri c'è un mondo in parte sommerso che lo Stato stesso preferisce non vedere perché ha scelto di lasciare sole persone e famiglie, nonché perché si ostina a trattare come clandestini e invisibili i migranti, senza i quali presto potrebbe saltare tutto il welfare familiare e non solo”. Così Acli, Acli Colf e AIF – Acli In Famiglia, in una nota congiunta a commento dei dati Inps che rivelano per il secondo anno consecutivo una significativa riduzione del numero di lavoratori domestici in Italia. Secondo l’ultimo rapporto, infatti, nel 2023 i lavoratori domestici contribuenti all’Inps sono stati 833.874, segnando una flessione del 7,6% rispetto all’anno precedente.
“Vanno varati degli assegni di cura per le famiglie che assumono regolarmente le assistenti familiari e più in generale vanno finanziate in modo serio la riforma della non autosufficienza e le politiche sociali definendo e rendendo effettivi i livelli essenziali delle prestazioni. Il Governo invece va in direzione opposta trasformando con l'autonomia differenziata le politiche del lavoro e il welfare in una ruota della fortuna”.
Acli Colf e AIF precisano in una nota che continueranno con forza a impegnarsi per la: Valorizzazione del Lavoro Domestico: “riconoscere il ruolo insostituibile nel supporto alle famiglie italiane, attraverso iniziative di formazione e campagne di sensibilizzazione per migliorare la percezione sociale di questi professionisti”; Regolarizzazione e Tutela: “contrasto al lavoro nero, promuovendo la regolarizzazione dei lavoratori domestici e garantendo loro accesso a diritti e protezioni legali”; Dialogo con le Istituzioni: “con Governo e parti sociali per sviluppare politiche che sostengano il settore e per formulare leggi e regolamenti che rispondano alle esigenze dei lavoratori domestici e dei loro datori di lavoro”; Supporto e Assistenza: “in collaborazione con Patronato Acli e la rete di servizi nel territorio, per i lavoratori domestici e per le famiglie che li assumono, offrendo consulenze, supporto fiscale e orientamento nelle pratiche burocratiche e, più in generale, essendo un punto di riferimento affidabile, umano e legislativo/normativo attraverso punti territoriali per ogni questione legata al lavoro domestico”.