7 settembre 2015 ore: 14:58
Disabilità

Lavoro ai disabili nel Jobs Act. Fish, Cisl e Uici: “Traguardo importante”

Nei giorni scorsi il via libera definitivo ai decreti attuativi del Jobs Act con le disposizioni in materia di collocamento mirato delle persone con disabilità. La soddisfazione del gruppo di realtà che fin dal principio aveva condiviso l’impostazione governativa
Disabili e lavoro: donna impegnata

Disabili e lavoro: donna impegnata

ROMA – C’era bisogno di una “manutenzione straordinaria” alla normativa sul collocamento mirato delle persone con disabilità e l’approvazione in Consiglio dei ministri, nei giorni scorsi, dei decreti attuativi del Jobs Act ha dato una risposta a questa esigenza. Per il governo arriva il “plauso” di Fish, Cisl e Uici, le tre organizzazioni che fin dalle bozze hanno manifestato di condividere l’impostazione del provvedimento, contrariamente ad altre (come Anmic,Ens, Cgil, Uil).

In una nota il segretario confederale Cisl Maurizio Bernava, il presidente Fish Vincenzo Falabella e il presidente Uici Mario Barbuto parlano da un lato di un “traguardo importante in funzione dell’aggiornamento di norme ormai datate e di adeguamento dei servizi di mediazione e di supporto all’inclusione lavorativa” e dall’altro di un “punto di partenza che prevede la determinante ulteriore regolamentazione e riorganizzazione dei servizi per l’impiego, un cambio di passo per tutti gli attori coinvolti”.

I tre definiscono “apprezzabile lo sforzo del Governo – in particolare del Ministero del Lavoro – nell’ascoltare in sede di redazione e, successivamente, di fare sintesi delle osservazioni, diverse e complementari, giunte dalle Commissioni parlamentari, dalle organizzazioni sindacali, dalle associazioni delle persone con disabilità che restituiscono un valore aggiunto alla norma”. Il testo che ne esce – dicono le tre realtà – “contiene anche alcune novità sulla chiamata nominativa (possibile solo con la mediazione dei servizi) e sul ruolo dei Comitati tecnici inizialmente soppressi, ma è comunque l’impianto complessivo, condiviso fin dall’esordio, ad essere confermato. È mirato a evitare le elusioni, a favorire l’ingresso e la permanenza al lavoro, a potenziare il ruolo di mediazione dei servizi, a garantire una più forte attenzione alle disabilità con maggiori compromissioni funzionali, in particolare di natura intellettiva e psichica, a prevedere un rafforzamento degli incentivi alle aziende”.

Fish, Cisl e Uici ribadiscono che la normativa vigente aveva necessità di una “manutenzione straordinaria”: “Lo dicono – scrivono le tre realtà -  i numeri e centinaia di migliaia di storie di vita, lo evidenzia il tasso di inoccupazione fra le persone con disabilità, la percentuale di “uscite” dal mondo del lavoro, i tassi di scopertura delle aliquote di riserva”.

“Siamo orgogliosi – affermano Barnava, Falabella e Barbuto - di aver partecipato produttivamente a questo percorso assieme ad altri anche se da angoli prospettici diversi. Il dialogo e il confronto – quando sono qualificati, volti al bene comune e concentrati sui contenuti reali – possono sortire esiti molto positivi. A partire da questa consapevolezza, continueremo a incalzare il Governo, nei nostri diversi ruoli di rappresentanza, per l’attuazione di politiche attive che garantiscano l’innalzamento costante della soglia dei diritti per i lavoratori, proprio a partire dalle persone con disabilità. Prossima tappa: la definizione condivisa delle nuove Linee Guida per il collocamento mirato, previste proprio dal Decreto appena approvato, con una prioritaria attenzione alla tutela delle persone con più gravi disabilità ancora troppo spesso discriminate nell’inclusione lavorativa. Questi – concludono - sono i nostri prossimi obiettivi che, nella concretezza, consentiranno di misurare i passi in avanti del lungo cammino per una effettiva e completa realizzazione del diritto al lavoro delle persone con disabilità”.

 

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