Lavoro e disabilità, nasce la Consulta nazionale per l'integrazione
ROMA - Garantire l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, nel rispetto degli obblighi previsti dalla legge 68 del 1999: è questo l'obiettivo generale della “Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità”, istituita ufficialmente presso il Dipartimento della Funzione pubblica. Il nuovo organismo è stato introdotto dal decreto attuativo della riforma del testo unico del pubblico impiego, firmato ieri.
Cosa è scritto nel decreto. “Presso il Dipartimento della funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri è istituita, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica, la Consulta nazionale per l’integrazione in ambiente di lavoro delle persone con disabilità”, si legge nell'articolo 10 comma 1, che va a modificare le precedenti norme sul pubblico impiego ( in particolare, l'art. 39 del decreto legislativo n.165 del 2001). La composizione della Consulta è definita nel comma 2: ne fanno parte “un rappresentante del Dipartimento della funzione pubblica, un rappresentante del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, due rappresentanti designati dalla Conferenza unificata, due rappresentanti delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale e due rappresentanti delle associazioni del mondo della disabilità indicati dall’osservatorio nazionale. Ai componenti della Consulta – si precisa - non spettano gettoni di presenza, compensi, indennità ed emolumenti comunque denominati, ad eccezione del rimborso delle spese effettivamente sostenute previsto dalla normativa vigente”.
Le funzioni della Consulta. Ma qual è il compito della consulta? “Elabora piani, programmi e linee di indirizzo per ottemperare agli obblighi di cui alla legge 12 marzo 1999, n. 68”, si legge nel comma 3; svolge “il monitoraggio sul rispetto degli obblighi di comunicazione”; indica “ai ministeri competenti iniziative e misure innovative finalizzate al miglioramento dei livelli di occupazione e alla valorizzazione delle capacità e delle competenze dei lavoratori disabili nelle pubbliche amministrazioni”; infine, “prevede interventi straordinari per l’adozione degli accomodamenti ragionevoli nei luoghi di lavoro”. (cl)