7 maggio 2018 ore: 10:40
Disabilità

Lazio, le 9 richieste delle famiglie per le disabilità complesse

Incontro in Regione, per denunciare lo “stato di abbandono” dei giovani adulti con disabilità complesse, dopo la conclusione del ciclo scolastico: dal vuoto di servizi all'inadeguatezza delle strutture. I nove punti per migliorare la situazione

ROMA – I bisogni, i disagi, la solitudine dei giovani adulti con disabilità complesse e delle loro famiglie, nel vuoto di servizi e di risposte adeguate: è quanto hanno denunciato con forza le associazioni che, nei giorni scorsi, hanno incontrato i rappresentanti della Regione Lazio, dopo aver indirizzato loro una lettera aperta. Tre le realtà associative presenti, in rappresentanza delle famiglie: Oltre lo sguardo,  Age.Cem., Hermes onlus. Con loro, la delegazione di genitori soci delle rispettive associazione e Umberto Gialloreti, presidente della Consulta cittadina per l'handicap di Roma Capitale. Le associazioni hanno ribadito lo stato di emergenza vissuto da queste famiglie e la richiesta di politiche sociali e sanitarie capaci di riabilitare, includere, integrare i giovani con disabilità complesse dopo la conclusione del percorso scolastico. 

Dopo aver ascoltato la voce dei genitori, gli interlocutori i istituzionali si sono impegnati a lavorare in 9 direzioni in particolare: primo, la modifica al decreto di accreditamento affinché si possa arrivare ad una rimodulazione che permetta l’accesso di utenti ad alto carico assistenziale con rapporto 1a 1; secondo, l'eventuale realizzazione di una lista unica di accesso, gestita direttamente dalle Asl; terzo, il supporto ai Centri residenziali in cui i giovani adulti con gravi disabilità necessitano di un numero maggiore di operatori rispetto a quanto previsto dall’attuale decreto sull’accreditamento; quarto, la valutazione di nuove forme di inclusione delle persone disabili complesse ad alto carico assistenziale, attraverso la promozione sui territori di centri occupazionali socio educativi a carico del centro di costo del sociale; quinto, il potenziamento del controllo amministrativo sulla gestione dei centri diurni; sesto, la verifica dello stato di un finanziamento di un Ipab del comune di Roma a favore del municipio Roma 2 per l’apertura di un centro diurno socio-occupazionale sperimentale; settimo, la verifica dell'iter di assegnazione di una casa cantoniera di zona Anagnina; ottavo, il confronto con la Consulta regionale della disabilità per dare vita ad un tavolo permanente sulle disabilità complesse ad alto carico assistenziale, all'interno della stessa Consulta. Infine, le istituzioni si sono impegnate a convocare un nuovo incontro, anche alla presenza degli assessori competenti. (cl)

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