Le foto di Falcone e Borsellino, “luce e memoria” sulle stragi del '92
PALERMO - La memoria storica di Palermo che rivive come un viaggio, carico di emozione, con le fotografie del fotoreporter Tony Gentile appese ai palchi del teatro Garibaldi. Scatti in bianco e nero, carichi di dolore e di speranza, che immortalano le guerre tra clan mafiosi, i magistrati Falcone e Borsellino e le stragi del' 92. Fotografie che rendono anche la forte indignazione di Palermo, con i suoi lenzuoli bianchi come forte risposta di riappropriazione degli spazi fisici, morali e etici della città.
Tony Gentile, allora era uno dei giovani fotografi di cronaca: sin dagli anni Ottanta – i suoi inizi – ha documentato delitti e arresti, visi imperscrutabili e politici conosciuti, bambini nei quartieri popolari, manifestazioni, scene quotidiane, i primi respiri di libertà e di rinascita; fu lui a realizzare l’immagine iconica che racconta in uno sguardo, la grande complicità e amicizia tra i giudici Falcone e Borsellino, scattata precisamente 57 giorni prima della strage di Capaci.
“Luce e memoria” è il volume di Silvana editoriale, che racchiude anche i trenta scatti scelti per la mostra al Teatro Garibaldi che è stato restituito alla comunità dopo quattro anni di chiusura. Ed espone per la prima volta la fotografia dei due giudici –27 marzo 1992 - restituita nella sequenza esatta dello scatto e trattata con un supporto digitale di “morphing”. “Uno scatto a cui tutti si aggrappano perché è il simbolo del desiderio di rinascita di un popolo” , dice Tony Gentile ricordando che la prima pubblicazione fu il 20 luglio 1992 sul Messaggero. La mostra, organizzata dalla Fondazione Le Vie dei Tesori e dal Comune di Palermo (assessorato alla Cultura) su un progetto della Fondazione Tricoli, è stata realizzata con il supporto dell’ARS, dell’assessorato regionale ai Beni culturali, di Confcommercio Palermo, del Cresm, dell’Ersu.
“Questo teatro riapre dopo quattro anni con Le Vie dei Tesori che ha fatto della riappropriazione degli spazi, la sua missione – ha detto Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori -. E lo facciamo in questa Kalsa, dove Falcone e Borsellino sono cresciuti”. Per la Fondazione Tricoli “le foto di Tony Gentile per le nuove generazioni sono una testimonianza forte di cosa ha rappresentato la barbarie mafiosa degli anni ‘70 e ’80 – dice Fabio Tricoli –. Dopo questo momento di riflessione, ci attende il trentennale della morte di don Pino Puglisi: ci impegneremo a diffondere la cultura delle legalità con nuovi progetti che possano arrivare nelle periferie”.
Inaugurato nel cuore dell’antica Kalsa nel 1861, dall’eroe dei due mondi che da questo palcoscenico arringò la folla, il teatro Garibaldi subì una prima chiusura fino al 1906; poi funzionò trent’anni come cinema (si chiamò anche Araldo) poi fu serrato di nuovo per riaprire a metà anni Novanta. Occupato nel 2012 dai lavoratori dello spettacolo, venne sgomberato e affidato a Manifesta 12 durante Palermo Capitale italiana della cultura. Era chiuso dal 2019. Il Comune ha provveduto alla pulizia degli spazi e delle uscite di sicurezza. È stato nominato un comitato di gestione che valuterà le proposte di spettacoli da ospitare e si sta già pensando a costruire un cartellone. La mostra sarà visitabile fino al 9 luglio, ogni giorno dal martedì al giovedì dalle 11 alle 19; da venerdì a domenica dalle 11 alle 21. Visite e coupon sul sito di “Le vie dei tesori”.
Giornalista professionista, Tony Gentile [Palermo, 1964] inizia a fotografare professionalmente nel 1989 collaborando con l'agenzia Sintesi con cui pubblica i suoi reportage dalla Sicilia su quotidiani e periodici italiani e stranieri. Nei primi anni della sua carriera ha raccontato le guerre di mafia, fotografando le stragi di Capaci e via D’Amelio. Il racconto di quegli anni è confluito nel 2015 nel libro "La guerra. Una storia siciliana” (Postcart). Nel 2003 si trasferisce a Roma dove entra nello staff dei fotografi della Reuters:fino al 2019 ha coperto storie di attualità, cronaca, costume e sport, compresa la vittoria dell’Italia ai Mondiali 2006 e numerosi viaggi papali in Brasile, Cuba, Turchia e Stati Uniti. Ha esposto in mostre personali e collettive.