Le grafiche delle persone con disabilità nelle botteghe equo solidali di Altromercato
Il laboratorio protetto Marakanda
SASSO MARCONI (Bologna) – Dal disegno e il lavoro al telaio nell’atelier a Sasso Marconi, sull’Appenino bolognese, ai negozi dal nord al sud Italia: c’è tutta la creatività degli utenti con disabilità di Marakanda nella nuova linea di tessuti “Visage” che il laboratorio protetto gestito dalla cooperativa sociale Open Group ha realizzato per Altromercato. I disegni, che raffigurano volti maschili e femminili stilizzati, sono stati stampati su runner e tovaglie in cotone prodotto in Nepal, ora in vendita negli empori del commercio equo e solidale.
Fondato nel 2009, il laboratorio Marakanda è attualmente frequentato da 21 persone dai 18 a 60 anni con una disabilità di tipo prevalentemente cognitivo-relazionale e con autismo, che vi realizzano opere d’arte, design, arredo e merchandising. Attraverso l’arte si superano le differenze e si dà modo agli utenti di esprimersi liberamente, valorizzando le loro capacità. Di elevata qualità la produzione del laboratorio, che combina i canoni dell’Art brut con l’etica e la “slow production”. Marakanda collabora con imprese e con l’Accademia di Belle arti di Bologna, i cui studenti vengono ospitati per tirocini, stage e workshop, in cui si trovano a lavorare insieme ai creativi del laboratorio.
Per la linea di tessuto prodotta per Altromercato, gli utenti di Marakanda si sono occupati di ogni fase: dall’ideazione del disegno da stampare alla preparazione del telaio, dalla stampa del tessuto attraverso la macchina per la serigrafia, fino all’asciugatura del pezzo finito. “Questa è la prima linea tessile che realizziamo – dice la responsabile di Marakanda, Monica Macchiarini –. È stato per tutti molto gratificante mettersi alla prova con questo progetto, che ha portato alla realizzazione di prodotti che hanno una distribuzione nazionale. Il nostro obiettivo non è però commerciale: siamo una realtà non profit che, attraverso collaborazioni temporanee con le imprese, promuove e rende visibile all’esterno le abilità e capacità creative delle persone con disabilità. Il ricavato, spesso simbolico, viene investito nell’acquisto di nuove attrezzature e materiali per il laboratorio”.