Turismo accessibile: le meraviglie d’Italia (in Lis)
L’organizzazione di visite guidate in Lis, la lingua italiana dei segni, attraverso alcuni dei borghi più belli del nostro Paese, infatti, è stato uno dei tre principali filoni di sviluppo del progetto, insieme alle passeggiate multiculturali tra le diverse comunità delle città italiane (l’ultima a gennaio) e alla messa a punto di un’app gratuita (per Apple e Android) per visite virtuali. “Il nostro sforzo è prima di tutto creare un movimento di sensibilizzazione su questi temi”, spiega Amir Zuccalà, referente e coordinatore generale del progetto “AccessibItaly”, “nell’idea di un turismo davvero accessibile, capace di coinvolgere anche persone sordocieche. Quest’ultimo rimane, però, un risultato ancora lontano da conquistare”. È passata, infatti, attraverso un lavoro faticoso di rete l’organizzazione di 21 itinerari accessibili in altrettanti borghi selezionati in ogni regione d’Italia, e visitati tra maggio e dicembre 2019. “Cruciale è stato il ruolo del gruppo di lavoro di Ens, in relazione con i referenti territoriali”, evidenzia Zuccalà. “Hanno partecipato alle visite persone sorde di ogni provenienza, contattate attraverso l’Ente ma anche al di fuori, raggiunte attraverso video, una comunicazione ben fatta e passaparola, fornendo strumenti di partecipazione e modalità di comunicazione e inclusione adatte alle esigenze di ciascuno. È questa la base da cui ci sforziamo di partire per creare un modello, una buona pratica che si possa replicare”.
Ogni visita nei borghi si è svolta secondo un preciso itinerario, con guide preparate, interpreti Lis, educatori sordi e assistenti alla comunicazione, soprattutto nelle attività con i piccoli. Itinerari di scoperte e condivisione, in molti casi con attività di degustazione e laboratori per bambini. “Il risultato di questa esperienza è stato ottimale, perché vivendo io stesso la sordità conosco le esigenze, riesco a interpretare le necessità. C’è un gran bisogno di cultura, da parte delle persone non udenti, e di un’accessibilità che sia offerta senza improvvisare”, precisa Salzano. “L’obiettivo ultimo è la presenza delle stesse persone sorde nel ruolo di guide, ma è davvero arduo. Occorrono quindi interpreti in lingua dei segni qualificati, e un gruppo di lavoro”. Le passeggiate multiculturali, parallelamente agli itinerari nei borghi, hanno svelato invece le “città invisibili” attraverso le comunità straniere che convivono a Roma, Milano, Torino, Genova, Napoli e Cagliari. E in questo nuovo anno il lavoro continua con la diffusione di un’app per smartphone e tablet che, grazie a video in Lis con sottotitoli, voce narrante e musica, consentirà viaggi virtuali nei borghi alla scoperta di luoghi, storia, cultura, tradizioni e gastronomia, con anche una sezione dedicata ai bambini. “Si possono creare circoli virtuosi interessanti per il turismo accessibile”, puntualizza Zuccalà, “a patto di offrire un servizio non occasionale, preciso e al tempo stesso non escludente”. Questo percorso si inserisce nel solco del progetto “Maps”, che aveva portato l’Ens a una mappatura dei musei italiani accessibili ai non udenti (disponibile su accessibitaly.it).