4 ottobre 2016 ore: 14:53
Salute

Le mutilazioni genitali sono ormai un problema italiano: 7 mila bambine a rischio

Si stima che siano 35 mila le donne immigrate che ne sono state vittime nel proprio Paese d'origine. E molte figlie delle donne infibulate potrebbero subire lo stesso trattamento. Per contrastare il fenomeno, la onlus “Albero della vita” lancia il progetto "Changing attitude", con lo scopo di sensibilizzare le comunità di stranieri in Italia
Mutilazione genitali femminile in India

MILANO - Le mutilazioni genitali sono ormai un problema italiano: si stima che siano 35 mila le donne immigrate che ne sono state vittime nel proprio Paese d'origine. Non solo. Sono circa 7 mila le bambine a rischio, ossia figlie di donne infibulate che potrebbero subire lo stesso trattamento. In Italia le mutilazioni genitali sono proibite, "ma le famiglie riportano le figlie nel Paese d'origine per infibularle", sottolinea Omar Abdulcadir, ginecologo somalo che dirige il "Centro di riferimento per la prevenzione e la cura delle complicanze delle mutilazioni genitali" all'ospedale Careggi di Firenze. Per contrastare questo fenomeno, la onlus Albero della vita lancia il progetto "Changing attitude", con lo scopo di sensibilizzare le comunità di stranieri in Italia, Portogallo, Austria, Spagna, Olanda e Regno Unito.

Il progetto è stato presentato questa mattina al Salone della responsabilità sociale d'impresa a Milano. "Le imprese possono fare molto - sottolinea Ivano Abbruzzi, presidente de L'albero della vita-. Possono sensibilizzare i propri dipendenti, i clienti, i fornitori e le comunità in cui sono inserite". Per questo l'Albero della vita invita le imprese a partecipare al progetto: "non chiediamo soldi, ma un aiuto a comunicare". (Dp)

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