28 agosto 2024 ore: 10:00
Società

Le Paralimpiadi sbarcano a Parigi: una nuova scommessa fra normalità e stupore

di Stefano Caredda
Al via stasera nella capitale francese i Giochi Paralimpici 2024: un’edizione da record che oltre all’eccellenza delle prestazioni sportive mira a promuovere la piena dignità di tutte le persone con disabilità. Impressioni da una città che potrebbe farsi coinvolgere ancora
Paralimpiadi di Parigi 2024/1 "Game is no over"

PARIGI - “Les Jeux ne sont pas faits”. I grandi cartelloni pubblicitari nella metropolitana parigina utilizzano un richiamo alla classica espressione utilizzata dal croupier prima di lanciare la pallina della roulette per ricordare a tutti i parigini e ai turisti che no, dopo quelli dell’Olimpiade di luglio e agosto, i Giochi non sono fatti, non sono ancora finiti. Ci sono ancora quelli Paralimpici, che quest’oggi, 28 agosto, prenderanno il via con la Cerimonia di Apertura prevista a partire dalle ore 20:00 fra gli Champs Elysée e Place de la Concorde. I primi Giochi Paralimpici della storia a Parigi, ed è anche la prima Paralimpiade che prenderà il via non all’interno di uno stadio ma nel cuore della città ospitante. Una cerimonia che, come alla vigiiia ha messo in evidenza il direttore artistico, Thomas Jolly, sarà uno spettacolo che “metterà in risalto gli atleti paralimpici e i valori che incarnano”. Ai paralimpici è stata risparmiata la navigazione sulla Senna che fu riservata agli atleti olimpici, e la sfilata delle 184 delegazioni si svolgerà sul viale più conosciuto della città per sfociare sotto l’obelisco di Place de la Concorde dove si svolgerà il resto dello spettacolo. “Questa cerimonia nel cuore della città - ha spiegato Tony Estanguet, presidente di Parigi 2024 - è un simbolo forte che illustra la nostra ambizione di trarre vantaggio dall’ospitare i primi Giochi Paralimpici nel nostro Paese, per mettere la questione dell’inclusione delle persone con disabilità al centro della nostra società”.

Alla cerimonia di apertura assisterà anche il nostro presidente della Repubblica, Sergio Mattarella: a guardare le previsioni meteo, dovrebbe essere per lui un impegno assai meno bagnato di quello che un mese fa caratterizzò, sotto un copioso nubifragio, la cerimonia di apertura delle Olimpiadi. Il Capo dello Stato incontrerà poi il giorno successivo, la mattina del primo giorno di gare, gli atleti della delegazione azzurra al Villaggio Paralimpico, e assisterà ad alcune gare in programma.

Numeri da record, circa 4.400 atleti per 549 eventi medaglia

Quella di Parigi è la Paralimpiade numero 17, e cade a 64 anni dalla prima edizione che convenzionalmente si fa risalire a Roma 1960. E’ una Paralimpiade da record quanto alle presenze: gli atleti sono circa 4.400, compresa la squadra composta da atleti rifugiati (otto più due guide) e quella - denominata degli atleti neutrali - che vede sotto le proprie insegne gli atleti russi e bielorussi ai quali - in ragione della guerra in Ucraina - è consentita una partecipazione solo a titolo individuale, senza bandiera e senza inno nazionale. Negli undici giorni di competizione andremo a vedere 549 gare che assegnano medaglie, di cui 164 nell’atletica e 141 nel nuoto. E’ un numero nettamente maggiore delle gare che si sono svolte ai Giochi Olimpici (329 eventi medaglia): una differenza dovuta principalmente alla presenza di diverse classificazioni relative alle diverse disabilità, che porta ad una moltiplicazione di alcune gare per far sì che gli atleti competano nelle condizioni di gara più eque possibile. 

Questi numeri certificano una volta di più che i Giochi Paralimpici sono l’evento sportivo con il più alto tasso di crescita nell’ultimo mezzo secolo, una manifestazione che pochi decenni fa era pressoché sconosciuta e che oggi rappresenta invece uno dei principali eventi sportivi davvero planetari, capace di suscitare emozioni e richiamare attenzione mediatica.

Parigi, l’accoglienza ai paralimpici dentro la ritrovata quotidianità

Per quello che è dato di vedere, la città cerca di fornire la migliore ospitalità possibile: i luoghi più iconici sono “vestiti” dei colori e dei loghi paralimpici, e alcuni di essi ospiteranno nelle proprie vicinanze anche le competizioni sportive: al Grand Palais si svolgeranno le gare di para taekwondo e di scherma in carrozzina, sotto alla Torre Eiffel le partite del calcio per non vedenti, al Castello di Versailles le gare di para equitazione, e così via. Certo, seppur con un afflusso numericamente minore rispetto alle Olimpiadi, la gestione degli atleti e di tutto il personale accreditato (dirigenti sportivi, allenatori, medici, operatori dei media, arbitri, ecc.) pesa su un’organizzazione chiamata ad operare nel contesto di una grande capitale: le file di questi ultimi giorni ai centri di accreditamento o le difficoltà delle navette di trasporto rallentate nel mezzo del traffico parigino sono lì a testimoniare che il contesto urbano non si può facilmente domare e piegare a tutte le esigenze. Per quanto, beninteso, la dedizione dei volontari di Parigi 2024, oltre 5 mila, con i loro sorrisi e i loro fin troppo ripetitivi “bienvenu”, sia altamente apprezzabile e mostri il volto migliore dell’accoglienza parigina.

Rispetto ai Giochi Olimpici, andati in scena nel pieno dell’estate con molti residenti strategicamente lontani dalla città per le vacanze, quelli Paralimpici si svolgono quando ormai la vita cittadina ordinaria è pressoché totalmente ripresa: con la riapertura anche delle scuole, prevista per la prossima settimana (i Giochi saranno in pieno svolgimento), la città si metterà definitivamente alle spalle la pausa estiva e si tufferà nella sua quotidianità. Quanto e come i Giochi Paralimpici sapranno smuovere ed emozionare - oltre ai tanti che sono arrivati qui apposta per seguire gli atleti e le gare - anche gli abitanti della capitale francese lo vedremo nei prossimi giorni. 

Il coinvolgimento della città: dati positivi al botteghino

Se il giudizio dovesse fondarsi solo sui freddi numeri delle vendite dei biglietti per assistere alle competizioni, la sfida potrebbe già dirsi vinta: sono stati infatti venduti il 95% dei tagliandi disponibili, e se è vero che gli organizzatori hanno fatto sapere che fra gli acquirenti ci sono persone di ben 144 nazionalità diverse (i più rappresentati sono britannici, tedeschi, statunitensi, belgi e olandesi), è altrettanto vero che più di nove biglietti su dieci (il 92%) sono finiti nelle tasche di cittadini francesi. Segno evidente che il richiamo alla competizione sportiva ha funzionato e la voglia di sostenere i rappresentanti dell’équipe de France non si è esaurita con la fine delle Olimpiadi. Nel favorire la partecipazione massiccia ha giocato un ruolo anche la politica tariffaria, con prezzi a partire da 15 euro l’uno: una nuova tranche di tagliandi è stata messa in vendita dagli organizzatori proprio ieri, e riguarda proprio gli ultimi pacchetti disponibili per le sedi del Grand Palais, dell’Eiffel Tower Stadium, di Les Invalides e del Castello di Versailles.

Sull'onda del progresso: le Paralimpiadi lasciano sempre il segno

Oltre tutto questo, l’esperienza insegna però che le Paralimpiadi vivono anche su altri binari, estremamente più significativi nel delineare il progresso civile della società. I Giochi incarnano un messaggio di natura culturale, che mira al riconoscimento della piena dignità degli atleti paralimpici e con loro e tramite loro di quella di tutte le persone con disabilità che abitano il pianeta. E’ la promozione di un approccio semplice e normalizzato alla vita degli atleti, alle loro fatiche sportive, alle loro prestazioni agonistiche, con quella intrinseca dose di stupore che gli eventi paralimpici si portano sempre dietro. L’attenzione al linguaggio, per un racconto accurato che non scada in luoghi comuni, è uno degli obiettivi che i Giochi da tempo si pongono, insieme alla promozione verso un cambiamento concreto, in meglio, della vita delle persone con disabilità che abitano le città che ospitano i Giochi: non sorprende, in questo senso, dopo le corpose azioni svolte negli anni passati per rendere più accessibile il sistema dei trasporti dell’area di Parigi (quattro stazioni su cinque della rete ferroviaria sono state adattate per i Giochi e gli autobus in città sono tutti accessibili) sia stata lanciata una sfida per i prossimi due decenni, quella di intervenire sulla ramificata rete della metropolitana parigina, che su oltre 400 stazioni ne conta oggi solo 29 accessibili alle persone a mobilità ridotta (quelle delle linee 11 e 14). L’autorità dei trasporti dell’Ile de France parla di un investimento di 15-20 miliardi di euro in 20 anni per garantire la maggiore accessibilità possibile intervenendo in modo massiccio sull’infrastruttura, pur nella consapeolezza che alcune stazioni non potranno essere accessibili al 100% a causa degli inevitabili vincoli storici e di un sistema già molto congestionato. Al di là dei legittimi dubbi sull’effettiva riuscita di un intervento infrastrutturale epocale, è chiaro che le Paralimpiadi rappresentano sempre uno stimolo per chi le ospita, e Parigi non fa eccezione a questa regola.

"Quando la città ottenne nel 2017 il diritto di ospitare i Giochi Olimpici e Paralimpici - ha ricordato il presidente dell’Ipc (Comitato internazionale Paralimpico) Andrew Parsons - Parigi non era nella posizione migliore in termini di accessibilità; tuttavia, tenendo conto di quale fosse il punto di partenza, penso che Parigi abbia fatto più progressi di qualsiasi altra città ospitante delle Paralimpiadi, il che è un merito per tutti i soggetti coinvolti. Oggi Parigi è più accessibile e inclusiva che in qualsiasi altro momento della sua ricca e illustre storia, a vantaggio non solo delle 185.000 persone con disabilità che vivono qui, ma anche dei visitatori che vengono qui ogni anno come turisti o per lavoro. Rendere una città così storica e iconica più accessibile non è stata un'impresa facile, e c'è ancora molto lavoro da fare. Tuttavia, con grande visione e dedizione, la città di Parigi ha dimostrato che apportare miglioramenti è possibile, anche in una città storica come questa”.

Undici giorni di gare, caccia al medagliere

E poi, insieme a tutte queste considerazioni, ci sono le gare. Ci sono le emozioni sportive, le prestazioni degli atleti, i record superati, gli obiettivi centrati e quelli falliti: c’è tutta l’essenza dell’agonismo che è consapevole che l’agonismo non è tutto ma che non per questo intende rinunciare ad esprimere il proprio meglio. Ci sono atlete e atleti che puntano alla vittoria, che si sono preparati per questo e a questo aspirano. Da giovedì 29 agosto la manifestazione sportiva sarà concentrata in undici giorni di gare, fino alla chiusura di domenica 8 settembre. Queste sono le Paralimpiadi, che ancora una volta mirano a stupire.

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