19 settembre 2017 ore: 15:39
Salute

Le sette città "Alzheimer friendly", dove i malati non sono relegati in casa

Presentate a Milano le esperienze dei comuni in cui la cittadinanza è coinvolta nell'accoglienza delle persone malate di Alzheimer. Perché dal barista al panettiere, dall'impiegato dell'anagrafe ai ragazzi delle scuole, i cittadini sanno cos'è la demenza e come rapportarsi con chi ne è affetto. Gli esempi della Val Pellice, di Conegliano e di Giovinazzo
Alzheimer, anziani, uomo malato con assistente di spalle

MILANO - Un chiosco stilizzato con una tenda bianca e rossa e una mano che saluta: la vetrofania "Amici della demenza" è visibile su una sessantina di negozi, bar, ristoranti, scuole e uffici pubblici e privati della Val Pellice, valle alpina della Città metropolitana di Torino. La Val Pellice è una delle comunità Alzheimer friendly presenti oggi in Italia: paesi in cui chi ha problemi di demenza non è relegato in casa o in una clinica, ma può continuare a vivere in mezzo agli altri. Perché dal barista al panettiere, dall'impiegato dell'anagrafe ai ragazzi delle scuole, ci sono decine di persone che sanno cos'è la demenza e come rapportarsi con chi ne è affetto. E quindi se si presentano in un bar, il cameriere sa ascoltarli e servirli. Oltre alla Val Pellice, sono città amiche delle persone malate di Alzheimer anche Abbiategrasso (in provincia di Milano, la prima a potersi vantare di questo titolo), Gazzaniga e Albino (Bergamo), Giovinazzo (Bari), Conegliano (Treviso) e Tradate (Varese). Per arrivare ad essere comuni a misura di persona con demenza, hanno organizzato incontri di formazione, appuntamenti aperti a tutta la cittadinanza, avviato progetti di collaborazione con le strutture presenti sul territorio. E oggi, al convegno organizzato a Milano dalla Federazione Alzheimer Italia (vedi lanci precedenti), i rappresentanti di queste comunità hanno portato la loro testimonianza. 

"La Federazione accompagna ciascuna realtà nella creazione di un percorso verso una comunità che ascolta e supporta le persone con demenza -spiega Francesca Arosio, psicologa della Federazione-. Le persone con demenza sono i primi soggetti da ascoltare in quanto possono coinvolgere e orientare tutta la loro comunità locale. È infatti fondamentale che la Comunità Amica delle Persone con Demenza faccia tutto il possibile affinché la loro voce venga ascoltata". In Val Pellice sono state organizzate "mostre fotografiche, proiezioni di film, tavole rotonde, cinema estivo a tema, presentazioni di libri e ospiti internazionali", spiega Molly Tyler-Childs, educatrice della Diaconia Valdese al Rifugio Re Carlo Alberto di Luserna San Giovanni. E recentemente la valle è stata scelta da un gruppo di persone con demenza dal Belgio per un periodo di vacanza.

A Conegliano, 36mila abitanti in provincia di Treviso, è stato avviato il progetto "Il Quartiere amico", nato da un quartiere della città, dove è situata la residenza per anziani "Opera immacolata di Lourdes".  "Gli eventi sono stati molti, da TenerAmente, NordicAmente, dalle serate per le forze dell’ordine (vigili urbani, vigili del fuoco, carabinieri), dagli incontri nelle scuole superiori per quasi 600 ragazzi alla serata con i commercianti", ricorda Elena Bortolomiol, responsabile Comunicazione & Marketing dela Fondazione Santa Augusta, promotrice del progetto. E a Giovinazzo, in collaborazione con il Comune, l'associazione Alzheimer Bari onlus, organizza, tra le altre cose, un café Alzheimer itinerante ogni settimana in un bar diverso, un coro con pazienti, familiari e volontari, passeggiate sul lungomare, nel mercato cittadino e nei giardini pubblici del centro. (dp)

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