14 ottobre 2016 ore: 15:41
Welfare

Legge di stabilità, il governo pensa a lotta alla povertà e pensioni

Domani il varo della manovra economica per il 2017 con una legge di stabilità che vale 24 miliardi e mezzo di euro. La gran parte serviranno a scongiurare l’aumento dell’Iva. Anche per chi cura un disabile grave a casa via libera alla pensione anticipata a 63 anni. Altri 500 milioni nella lotta alla povertà
Pensioni, povertà, uomo anziano estrae soldi da borsellino
- ROMA - Una manovra economica da 24 miliardi e mezzo di euro, con interventi per potenziare la crescita, evitare l’aumento dell’Iva e intervenire su pensioni e welfare. E’ in dirittura d’arrivo la prima versione della legge di stabilità 2017 che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare nella giornata di sabato 15 ottobre. E’ un documento che, visto dal punto di vista delle politiche sociali, sarà meno centrale rispetto agli anni passati giacché non conterrà le indicazioni sull’entità di numerosi Fondi che con il provvedimento dello scorso anno sono stati stabilizzati. Fondo Politiche sociali, Fondo per la non autosufficienza, entità dello stanziamento per il cinque per mille, sono fra quelli che erano stati resi stabili dalla legge di stabilità per il 2016 e che pertanto partono già con la dotazione monetaria decisa dieci mesi fa. Ciò nonostante, qualche provvedimento interessante vi sarà comunque.
 
La legge di stabilità 2017 servirà per oltre la metà del suo importo a sterilizzare le clausole di salvaguardia sull’IVA: scongiurare l’aumento dal 10% al 13% e dal 22% al 24% costa 15,3 miliardi di euro e assorbe dunque una quota preponderante dei 25,4 miliardi previsti. Il pacchetto sviluppo prevede uno stanziamento di 4,2 miliardi (proroga super-ammortamento al 140%, iper-ammortamento investimenti digitali al 250%, credito d’imposta ricerca e sviluppo, ecc). C’è il taglio dell’Ires (al 24%), l’introduzione dell’IRI (l’Imposta sul reddito dell’imprenditore) con aliquota al 24%, c’è la proroga dei bonus fiscali sulla ristrutturazione edilizia e la riqualificazione energetica.
 
Circa 3 miliardi di euro riguardano pensioni e welfare. A parte il rinnovo del contratto per gli statali, la parte da leone la fanno gli interventi di riforma delle pensioni con la nascita dell’Ape, cioè l’anticipo pensionistico che a determinate condizioni consentirà di andare in pensione a 63 anni e non più a 67. Fra le categorie che dovrebbero usufruire a costo zero di questa opportunità vi sono anche i lavoratori e le lavoratrici che assistono in casa familiari di primo grado con grave disabilità. Dovrebbe trovare posto in legge di stabilità anche un ulteriore finanziamento contro la povertà assoluta: al miliardo annuo previsto già dal 2017 in poi dalla legge dello scorso anno, dovrebbero ora aggiungersi altri 500 milioni annui, il che consentirebbe alla misura del Reddito di inclusione di partire con una dotazione annua di almeno 1 miliardo e mezzo di euro (il provvedimento sulla misura, la legge delega, è in discussione al Senato). Possibili anche interventi a favore delle famiglie, in particolare di quelle con figli, oltre alla conferma del voucher asili nido.
 
Quanto al bonus bebé previsto per i bambini nati a partire dal 1° gennaio 2015 e fino al 31 dicembre 2017, era allo studio l’ipotesi di prolungarlo e raddoppiarlo: al momento vale 80 euro al mese (160 per le famiglie con Isee più basso) e dura tre anni, ma si ipotizzava di portarlo a 160 euro (320 euro al mese per le famiglie più povere) e fino al compimento del quinto anno di vita del bambino. Altri 2 miliardi saranno destinati per le cosiddette spese indifferibili (cassa integrazione, manutenzione di strade e ferrovie, missioni militari all’estero e finanziamenti all’Università). 
 
© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news