8 febbraio 2016 ore: 12:34
Disabilità

Legge “Dopo di noi”, le prime richieste di fondi dalle case famiglia

Per la regione Lazio sono in arrivo 9 milioni di euro del fondo destinato dalla legge di stabilità. Casa al plurale, il coordinamento delle case famiglia per persone con disabilità e minori di Roma e del Lazio, chiede che siano utilizzati per “integrazione sociosanitaria, allineamento delle tariffe erogate alle case famiglia, apertura di tante case sparse per il quartiere”
Dopo di noi, mano di adulto e di bambino

ROMA – La legge deve ancora passare al Senato, ma le risorse sono già stanziate dalla Legge di stabilità e saranno presto nelle casse delle regioni: il fondo per il Dopo di noi ormai esiste e spetterà alle regioni definire i criteri per l’erogazione dei finanziamenti e verificare le attività svolte. Iniziano ad arrivare, quindi, le proposte e le sollecitazioni da parte di realtà che attendono da anni di essere sostenute. E nel Lazio, a cui sono destinati 9 milioni di euro, si fa aventi per primo il coordinamento delle case famiglia per persone con disabilità e minori, “Casa al plurale”. 

Le case famiglia, per alcune situazioni, ma non per tutte, sono una bella risposta – commenta il presidente Luigi Vittorio Berliri - In questo momento, però, senza i fondi necessari alla loro gestione, stentano a funzionare: con poche risorse si produce segregazione e non integrazione. Dieci persone con grave disabilità e due assistenti è nei fatti segregare, anche se costa meno”. 

Ecco perché il “dopo di noi”, ma anche il “durante di noi”, deve essere di dimensione diversa. E il fondo stanziato può rappresentare il sostegno necessario ad invertire questa tendenza: “dal Parlamento arriveranno nel Lazio circa 9 milioni di euro in più – riferisce ancora Berliri - Un primo piccolo passo. Ora ci aspettiamo: integrazione sociosanitaria, allineamento delle tariffe erogate alle case famiglia, apertura di tante case sparse per il quartiere. No ai casermoni o alle Rsa (residenze sanitarie assistenziali). Handicap non vuol dire malattia o necessità di interventi sanitari. Viceversa, la salute, intesa come benessere della persona, passa attraverso azioni sociali, come appunto l’abitare’, che permette alla persona una salute ottima e una vita anche felice”, conclude Berliri.

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