Libia, Oxfam: l'84% dei migranti ha subito abusi o torture
Roma - Violenze di ogni genere, detenzioni illegali, stupri e torture. È quanto denunciano di aver subito, in Libia, migranti e rifugiati sbarcati in Sicilia. È il nuovo rapporto 'L'inferno al di la' del mare', diffuso oggi da Oxfam, Borderline Sicilia e Medici per i diritti umani (Medu) a puntare i riflettori sulle brutalita' perpetuate da parte di milizie locali, trafficanti e bande criminali.
"L'84 per cento delle persone intervistate- si legge in una nota- ha dichiarato di avere subito trattamenti inumani tra cui violenze brutali e tortura, il 74 per cento ha dichiarato di aver assistito all'omicidio o alla tortura di un compagno di viaggio, l'80 per cento di aver subito la privazione di acqua e cibo e il 70 per cento di essere stato imprigionato in luoghi di detenzione ufficiali o non ufficiali".
Proprio nella giornata di oggi si tengono il vertice dei Ministri degli Interni europei a Tallinn e la conferenza 'Solidarieta' e sicurezza' convocata a Roma dal Ministero degli Esteri, assieme all'Alto Commissario per la politica estera Ue Federica Mogherini e ai Ministri degli Esteri dei Paesi africani di transito dei flussi migratori.
"Due appuntamenti- prosegue la nota- che avranno, entrambi tra gli obiettivi principali la 'chiusura' della frontiera sud della Libia e il rafforzamento della cooperazione europea con il Paese nordafricano".
Secondo Oxfam, "il rischio e' quello di creare 'nuovi inferni' per le persone in fuga da conflitti, abusi, violenze, fame e poverta'". Oxfam, Borderline Sicilia e Medu "lanciano un appello urgente per un radicale cambio di rotta nella politica europea e italiana nella gestione dei flussi migratori" attuando una "immediata revoca dell'accordo tra Italia e Libia" e una "revisione degli accordi con i Paesi di transito finalizzata solo a favorire lo sviluppo sostenibile dei Paesi poveri e il rispetto dei diritti umani dei migranti, senza mirare al controllo delle frontiere". (www.agensir.it)
(DIRE)