9 febbraio 2018 ore: 14:11
Immigrazione

Libia, Salia (ministro degli Esteri): impegno per gli sfollati tawergha

"Si e' cominciato a lavorare al ripristino dell'elettricita' e delle fognature, poi ci si e' fermati; servira' tempo ma il conflitto si risolvera'": cosi' il ministro degli Esteri libico Mohammed Taher Hammuda Siala, in risposta a una domanda ...

ROMA - "Si e' cominciato a lavorare al ripristino dell'elettricita' e delle fognature, poi ci si e' fermati; servira' tempo ma il conflitto si risolvera'": cosi' il ministro degli Esteri libico Mohammed Taher Hammuda Siala, in risposta a una domanda della DIRE sugli sfollati delle comunita' Tawergha.

Del problema si e' tornati a parlare la settimana scorsa dopo gli agguati e gli scontri che hanno impedito il ritorno dei profughi nella loro citta' d'origine, come previsto da un'intesa sottoscritta con le milizie di Misurata. I Tawergha erano identificati come sostenitori del colonnello Muammar Gheddafi, rovesciato nel 2011 con il contributo decisivo delle forze di Misurata. "Il governo li ha ricollocati a Tripoli e in altre localita' per aiutarli" ricorda Salia, intervistato questa settimana a Roma, a margine di una conferenza alla Farnesina. "Abbiamo anche favorito un accordo con Misurata che prevede il pagamento di tre o quattro rate per finanziare i lavori necessari".

Migliaia di sfollati sperano ancora di poter rientrare a Tawergha, la loro citta' d'origine. A prendere posizione in loro favore e' stata anche Unsmil, la missione delle Nazioni Unite in Libia. In una nota si denunciano le responsabilita' di "estremisti" e si denunciano i "ricatti" ai quali i membri della comunita' sarebbero sottoposti per poter tornare a casa in sicurezza. (DIRE)

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