Libia, trafficanti di uomini favoriti dal potere. Mare Nostrum abbatte le tariffe
MILANO - "I traffici di uomini esistono perché ci sono forti connivenze tra mafie e potere politico". Lo sostiene Gino Barsella, capoprogetto del Consiglio italiano per i rifugiati a Tripoli, in Libia. Con le sue testimonianze ha contribuito alla realizzazione di Futuri contrabbandati, il rapporto della Global initiative. Se lo schema di rotte e punti di snodo del traffico di uomini è abbastanza stabile, ciò che cambia è lo scenario libico. Ora che il Paese è spaccato in tre (Tripoli in mano ai filo-islamici di Misurata, Bengasi 'Califfato' di Ansar al Sharia e Tobruk luogo d' 'esilio' del Parlamento eletto due mesi fa), non c'è più nessun controllo: "I trafficanti sono coloro che più ci guadagnano in una situazione del genere", spiega Barsella. Difficile dire quanti profughi siano nelle loro mani: le cifre fatte circolare dalle milizie che controllano le diverse province sono contraddittorie. A Zuara, cittadina sulla costa libica, proprio qualche settimana fa le autorità locali aveva annunciato un'operazione per smantellare una rete criminale che aveva in mano 7 mila migranti. "Poi ci hanno avvisato che i profughi erano tra i 2 e i 3 mila", aggiunge il responsabile del Cir, dimostrando quanto sia difficile dare stime precise di quanti sono effettivamente i migranti in Libia. "Mi preoccuperei di più di sapere quanti ne arriveranno in Italia: se continua così potremmo toccare i 200 mila", continua.
box Se il traffico di uomini è così fiorente, la responsabilità pesa anche sulle spalle della politica europea "e di leggi come la Bossi-Fini che permettono di arrivare in Italia solo se si ha un lavoro. Questo facilita le organizzazioni criminali, invece avremmo tutti i vantaggi a legalizzare i flussi e cercare di gestirli, invece che far arricchire i criminali", dichiara Barsella. Con Mare Nostrum, sono cambiate le tariffe per le tratta marittima (perché le navi militari di Mare nostrum salvano i migranti che non devono arrivare fino alle coste. E anche le imbarcazioni sono peggiori): oggi si aggirano sui 4 mila dollari, un migliaio in meno rispetto a quanto non costasse in precedenza. "Si usano però barche peggiori e si caricano più persone, in modo che il guadagno sia lo stesso. Anche in termini di rischi la situazione non è migliorata".
Con due governi nel Paese e un'instabilità politica che lascia intendere lo scoppio di una nuova guerra civile, nessun migrante vuole restare in Libia. Situazioni come quella odierna sono favorevoli alle partenze: "Per questo il flusso non si placa, è continuo", conclude Barsella. (lb)