2 agosto 2014 ore: 17:21
Non profit

Lisca bianca, ragazzi a rischio premiati per il restauro della storica barca

Elio Lo Cascio, dell'Istituto don Calabria di Palermo, parla del progetto a cui lavorano 10 giovani, tre dell’istituto penale Malaspina e gli altri della comunità terapeutica. Due i riconoscimenti: il Trofeo del Mare 2014 e il premio per il miglior video da Fondazione con il Sud
Lisca bianca, logo dello scafo

PALERMO – Lisca Bianca è un progetto innovativo che si consolida come un modello pilota per tutto il sud. A confermarlo il conferimento di due premi ricevuti a distanza di pochi giorni. Il primo premio ricevuto è stato il Trofeo del mare 2014 di Pozzallo, conferito  all’associazione Apriti cuore per il restauro, ancora in corso, del mezzo nautico Lisca Bianca, affidato ai ragazzi dell’istituto penitenziario Malaspina di Palermo e all’Istituto Don Calabria, centro di recupero per tossicodipendenti di Trabia.
L’altro riconoscimento di valenza nazionale è stato assegnato dalla Fondazione con il Sud all’interno del contest "Una storia con il Sud". La Fondazione ha voluto così premiare il video che racconta il progetto, proposto dall'associazione Apriti cuore di Palermo e realizzato dal video-maker Enrico Montalbano, riconoscendolo come in grado di promuovere, diffondere e far conoscere le buone pratiche avviate nel meridione.

“Per Lisca Bianca il premio del Trofeo del Mare è stato  un riconoscimento del lavoro svolto fino ad oggi, intenso e appassionato – dice Elio Lo Cascio uno dei coordinatori del progetto dell’istituto Don Calabria -, ed è un’ulteriore spinta a continuare secondo le ‘regole’ non scritte del popolo del mare, di cui ci sentiamo e vogliamo essere parte attiva. Il progetto è innovativo perché sposa da una parte la passione per il mare, in questo caso la vela solidale, e dall’altra la causa sociale per la tipologia dei ragazzi che ci stanno lavorando”. “Nel video poi premiato da Fondazione con il sud i ragazzi raccontano la loro esperienza ed è molto interessante”.

box “Lisca Bianca è un progetto che si avvale di pochissime risorse e, per questo, ha bisogno della collaborazione di tutti. Da adesso la fase nuova di Lisca Bianca deve essere quella di trovare ulteriori risorse economiche per completare il restauro. I ragazzi hanno voglia di impegnarsi per la società attraverso mestieri che si stanno perdendo e questo ha una valenza sociale importante”. “In tanti fino a questo momento ci hanno sostenuto con piccoli contributi e di questo siamo grati – continua Elio Lo Cascio -. Occorre adesso continuare su questa strada per completare il progetto finalizzato a rimettere l’imbarcazione in mare per poterla riutilizzare per scopi sociali”.

Lo scopo del restauro dell’imbarcazione è, infatti, il re-utilizzo di Lisca Bianca per attività volte all’integrazione e inclusione di soggetti con una fragilità sociale. Per loro il mare e la navigazione diventano strumenti educativi e terapeutici, sulla scia di altre esperienze di successo in questo campo. La casa editrice Mursia a cui è stato mandato il progetto a fine agosto riediterà il libro sulla storia della famiglia Albeggiani e della sua barca, raccontando anche il progetto Lisca Bianca che verrà presentato a Lerici in occasione di una festival dedicato tutto al mare.

Inoltre, la multinazionale giapponese Makita, che per il restauro dell’imbarcazione ha fornito gratuitamente tutti gli attrezzi specifici, terrà a Firenze un’esposizione e una dimostrazione sull’uso di alcuni attrezzi realizzati dall’azienda. Questi verranno presentati proprio dai ragazzi del progetto. Lisca Bianca sarà inoltre al salone nautico di Genova ad ottobre e il 21 agosto uno dei ragazzi del progetto, un minore straniero non accompagnato, parteciperà alla regata Palermo-Montecarlo promossa dalla Lega navale Palermo centro. (set)

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