Lombardia, approvata la legge sul commercio equo e solidale
MILANO - Il Consiglio regionale della Lombardia ha approvato all'unanimità la legge che riconosce il commercio equo solidale. Prevede l'istituzione di una Giornata regionale, contributi per progetti di promozione. Sono inoltre riconosciuti anche i prodotti di filiera corta, biologici e "a valore sociale aggiunto", ossia quelli realizzati in Lombardia da cooperative sociali o "nell'ambito di progetti rivolti al recupero di situazioni di marginalità" e venduti nelle botteghe del commercio equo e solidale. Per il 2015 stanzia 100 mila euro. Sono stati invece cancellati, per volere della Lega Nord, i contributi a enti locali che decidano di utilizzare nelle mense scolastiche i prodotti del commercio equo. Erano previsti nell'ultimo testo presentato alla IV Commissione attività produttive dal consigliere del Pd Agostino Alloni, relatore della legge. “Regione Lombardia arriva dopo altre 11 regioni, ma cerca di fare il punto della situazione rispetto a ciò che il commercio equo solidale è diventato in questi anni - commenta Alloni soddisfatto -. Il risultato di oggi è ancora più importante, nell’anno di Expo e nell’Anno europeo per lo sviluppo (Eyd) e a poche settimane dal via della Fair trade week 2015, che vedrà Milano protagonista dell’evento internazionale che ospiterà oltre 300 delegati da ogni continente”.
Soddisfazione anche da parte di Alessandro Franceschini, presidente di Agices Equo Garantito (associazione che rappresenta 85 soci, tra importatori e cooperative che gestiscono botteghe del mondo): "Il felice esito arriva dopo un percorso durato anni e che ha fatto un salto decisivo di qualità quando le nostre Organizzazioni lombarde hanno deciso di avviare una Proposta di Legge di iniziativa popolare con la raccolta di oltre 7 mila firme".
In Lombardia si contano 60 organizzazioni che si occupano di commercio equo e solidale, 13 mila soci, 150 punti vendita e un fatturato annuo pari a circa 18 milioni di euro. Nel complesso sono 2 mila i volontari impegnati nelle botteghe e circa 300 gli addetti regolarmente retributi. Nella legge approvata, la Regione definisce cosa è il commercio equo solidale, quali sono i prodotti, cosa significhi prezzo equo. Inoltre definisce quali sono le organizzazioni che se ne occupano: ossia "i soggetti che, organizzati in forma collettiva, democratica e senza scopo di lucro" stipulano accordi commerciali con produttori del sud del mondo o della Lombardia svantaggiati "favorendone l'accesso al mercato" e prevedendo "il pagamento di un prezzo equo dei prodotto e dei servizi" e altre misure per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro dei produttori stessi. La Regione erogherà contributi per "iniziative culturali e azioni di sensibilizzazione", attività di formazione, fondi di garanzia per linee di credito o di microcredito a favore dei produttori, fiere periodiche del commercio equo solidale. (dp)