29 luglio 2016 ore: 12:26
Disabilità

Lombardia, la legge sulla lingua dei segni? "Un’occasione persa"

Così Stefano Cattaneo, direttore del Pio istituto dei sordi di Milano, definisce la legge approvata dal Consiglio regionale. “Si poteva fare di più, predisponendo un testo rivolto a tutto il mondo della disabilità uditiva, non solo a chi sceglie di utilizzare la Lis”
Lingua dei segni. Mani

MILANO - "Un'occasione persa": così Stefano Cattaneo, direttore del Pio istituto dei sordi di Milano, definisce la legge della Lombardia che riconosce la Lingua dei segni (Lis). È stata approvata ieri dal Consiglio regionale all'unanimità (vedi lancio precedente), "Ma si poteva fare di più -aggiunge Cattaneo- predisponendo un testo rivolto a tutto il mondo della disabilità uditiva, non solo a chi sceglie di utilizzare la Lis".

Il mondo dei sordi è storicamente diviso tra chi ritiene che la Lis debba essere lo strumento principale di comunicazione e chi invece opta per altre soluzioni. Il direttore dell'Istituto dei sordi vuole andare oltre le polemiche. "Ciò che è importante è la tutela dei diritti delle persone -aggiunge-. Quindi fermo restando la libertà di scelta, la legge regionale poteva affrontare anche tutti gli altri aspetti, così da dare una tutela a tutte le persone con disabilità uditiva". (dp)

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