Lotta agli sprechi alimentari con il ministero della Salute a Expo
Roma - Avete mai pensato a quanto cibo si spreca in casa, ogni giorno? Avete mai pensato al cibo che si spreca nelle grandi e piccole catene di ristorazione e di distribuzione? Sicuramente si', e' facile che questo sia un pensiero balenato a chiunque. D'altronde lo spreco alimentare e' tra i principali problemi della nostra societa', indirizzata sempre piu' verso la produzione che scavalca il fabbisogno, mentre in altre aree a noi lontane manca la quantita' per soddisfare la richiesta. Uno squilibrio sempre piu' grande a cui necessariamente dovere far fronte, soprattutto in vista del 2050 quando, secondo stime della Fao, la popolazione mondiale raggiungera' i 9 miliardi richiedendo un aumento del 60% della produzione agricola.
Ecco perche' il ministero della Salute si e' impegnato nella sensibilizzazione del tema all'interno della rassegna di incontri divulgativi preparati per l'Expo di Milano. Allo Spazio donna e' intervenuto Antonio Caretto, presidente nazionale dell'Adi, spiegando come poter ovviare agli sprechi alimentari attraverso piccole accortezze, come quella di fare una lista delle cose da acquistare in base alle proprie esigenze o come quella di seguire la stagionalita' e l'origine del prodotto, cercando di preferire quelli a filiera corta, soprattutto per quanto riguarda il consumo di frutta e verdura, e stando attenti alle quantita' in sede di preparazione: "Gli sprechi alimentari- ha detto Caretto- equivalgono a un terzo della produzione alimentare, quindi basti pensare che gli sprechi rappresentano 4 volte il fabbisogno di coloro che muoiono di fame, quindi da qui si puo' capire l'importanza dello spreco ma anche l'importanza del recupero di tali sprechi".
In effetti, la meta' del cibo che viene prodotto nel mondo finisce nella spazzatura, benche' sia in gran parte commestibile. Il rapporto Waste watcher 2013 ha rivelato che a livello domestico in Italia si sprecano mediamente il 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce, il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il 32% di latticini. Tra le cause dello spreco vi sono le cattive abitudini alimentari e la mancanza di informazioni sul corretto utilizzo e conservazione di cibo: "La disparita' tra domanda e produzione crea spreco" ha spiegato Caretto, "pero' sta al consumatore acquisire un rapporto etico con il cibo" e anche "valorizzare e saper conservare quello che si acquista". E se proprio non si riuscisse a utilizzarlo tutto? Si puo' evitare di buttare il cibo in discarica "dove produce gas tossici, ma utilizzarlo a fini energetici, ossia per produrre energia". (DIRE)