Lotta alla povertà, 590 progetti dai comuni. Poletti: colta l'opportunità
Roma - "L'impegno per la lotta contro la poverta', che poggia sulla disponibilita' del Fondo nazionale incrementata nell'ultima legge di bilancio, segna un altro importante passo in avanti: i Comuni si sono mobilitati ed hanno colto positivamente l'opportunita' delle risorse messe a loro disposizione per rafforzare i servizi territoriali, che potranno cosi' prendere in carico un numero piu' ampio di persone per accompagnarle in percorsi di autonomia ed aiutarle ad uscire dalla loro condizione di povertà'". Cosi' Giuliano Poletti, ministro del lavoro e delle politiche sociali, osservando che sono stati presentati 590 progetti che assegnano piu' del 99% dei 500 milioni stanziati per il primo triennio. Una volta conclusa la valutazione delle proposte progettuali da parte delle Commissioni istituite presso il Ministero, riferisce una nota, gli ambiti territoriali riceveranno oltre 485 milioni di euro per realizzare gli interventi destinati al rafforzamento dei servizi dedicati al Sostegno per l'Inclusione Attiva, in linea con gli indirizzi nazionali condivisi con le Regioni.
-"Il nostro obiettivo - ricorda Poletti - e' quello di fare in modo che i servizi sociali dei Comuni, opportunamente rafforzati, lavorino in rete con i servizi per l'impiego, i servizi sanitari, le scuole e con i soggetti del terzo settore e di tutta la comunita' per un'azione efficace di contrasto alla poverta'. Questa collaborazione e' infatti essenziale per costruire una risposta integrata ai bisogni delle persone piu' fragili e delle loro famiglie ed attivare misure di sostegno sociale, di formazione, di accompagnamento al lavoro". Un passo importante anche in vista del decreto che a breve ampliera' la platea dei beneficiari del SIA grazie alla maggiore disponibilita' di risorse (oltre 1,6 miliardi di euro per il 2017) e nella prospettiva del passaggio al futuro Reddito di inclusione, la prima misura universale di contrasto alla poverta'.
I progetti già approvati. Intanto, il 31 gennaio 2017 sono gia' stati ammessi al finanziamento i primi 80 progetti, per un ammontare di oltre 53 milioni di euro assegnati ai territori delle prime 12 regioni italiane che hanno presentato le proposte progettuali entro il 15 novembre 2016 (30 settembre per il Mezzogiorno). In questa prima fase, piu' del 75% delle risorse (oltre 40 milioni di euro) e' stato assegnato ai territori della Puglia e della Toscana (Puglia: circa 31 milioni di euro per 23 progetti; Toscana: circa 9 milioni di euro per 22 progetti). Seguono, in ordine di entita' del finanziamento, gli Ambiti territoriali di: Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Sicilia, Sardegna, Marche, Liguria, Lombardia, Veneto, Abruzzo.
Da un'analisi dei primi 250 progetti presentati, emergono alcuni primi dati significativi. Rispetto alle tre macro-tipologie di azioni previste dall'avviso, emerge per la quasi totalita' delle Regioni un'esigenza generale di rafforzamento dei servizi sociali. Il 71% delle risorse finanziarie risultano infatti dedicate all'Azione A, ovvero a rafforzare gli addetti ai servizi che accolgono le richieste dei cittadini e quelli di presa in carico, nonche' ai servizi informativi agli utenti. Il 27% delle risorse risultano destinate all'Azione B, che riguarda gli interventi socio-educativi e di attivazione lavorativa rivolti ai beneficiari del SIA: tirocini, borse lavoro, orientamento, formazione, consulenza per l'accesso al lavoro. Questo perche', in molti casi, a tali interventi sono state destinate risorse regionali o locali. Infine, solo il 2% delle risorse risulta destinato all'Azione C, finalizzata alla promozione di accordi di collaborazione in rete, riguardante le attivita' destinate agli operatori degli ambiti territoriali, dei centri per l'impiego, dei servizi per la salute, l'istruzione e la formazione. Queste scelte sono coerenti con gli indirizzi del ministero, che nell'Avviso pubblico richiedeva di concentrare gli interventi sul rafforzamento dei servizi sociali, sollecitando l'utilizzo di altre fonti finanziarie, in particolare regionali, per gli altri interventi.