7 aprile 2015 ore: 12:51
Non profit

Lotta alla povertà, Pistelli: "Gli obiettivi internazionali non sono irrealistici"

Il viceministro degli Esteri interviene alla conferenza di ActionAid e difende l'agenda di sviluppo sostenibile post 2015. Fondamentale il ruolo dell'Ue: "Lo 0,7 del Pil per la cooperazione deve restare un obiettivo europeo"
Lapo Pistelli viceministro degli Esteri

Lapo Pistelli

ROMA - "Non si stratta di 'Stupid development goals', di un esercizio visionario irrealistico, come li ha recentemente ha definiti l'Economist". LO ha dichiarato il viceministro degli Esteri Lapo Pistelli, intervenuto questa mattina alla conferenza organizzata da Actionaid "Le nuove sfide per uno sviluppo sostenibile: una nuova partnership globale per sradicare la povertà entro il 2030?". Pistelli ha evidenziato l'importanza dei nuovi obiettivi internazionali di lotta alla povertà: "L'agenda di sviluppo sostenibile post 2015 è universale - ha detto il viceministro - perché mette al centro beni pubblici globali il cui godimento deve essere garantito a tutti con l'azione di tutti". "Ha un approccio olistico che riunisce ambiente, economia e sociale e afferma obiettivi politici di diritti e empowerment di genere". Pistelli ha evidenziato come nella nuova sfida "vi è la stessa grammatica comune per paesi emergenti, donatori, nuovi donatori" affermando però che l'Unione Europea a 28 debba avere un ruolo fondamentale: "Lo 0,7 del Pil per la cooperazione deve restare un obiettivo europeo".  

Pistelli ha poi parlato dell'implementazione della nuova legge sulla cooperazione approvata nell'agosto 2014: "Siamo impegnati in un processo, stiamo lavorando su venti misure di implementazione con altre amministrazioni, oltre alla Farnesina". "E' in dirittura d'arrivo lo statuto dell'Agenzia, uno strumento agile e libero". 

Marco De Ponte, segretario nazionale di Actionaid Italia, ha affermato come sia "necessario che tutti si prendano impegni ma anche la responsabilità del controllo dell'esecuzione". "Nella legge sulla 'Buona scuola' non c'è un paragrafo per la ristorazione collettiva", ha detto. De Ponte ha evidenziato l'esigenza, per lo sviluppo sostenibile, di "nuovi modelli che valorizzino piccoli agricoltori e eliminino gli sprechi". "Oltre a sbandierare la carta di Milano, è necessario che l'Italia sia più coraggiosa degli altri sul tema del cibo - ha affermato il segretario generale di Actionaid Italia - e insista sulla lotta all'evasione fiscale per poter contribuire agli obiettivi di sviluppo". Per De Ponte, "il ruolo del settore privato va regolato" anche se "tutti devono fare la loro parte". (lj) 

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