Luci e ombre nei servizi di pubblica utilità. Alto il divario tra nord e sud
Roma - Situazione poco positiva per quello che riguarda i servizi di pubblica utilita'. Secondo il rapporto BES 2014, presentato oggi a Roma da Cnel-Istat presso la Sala Polifunzionale della presidenza del Consiglio dei ministri, ci sono infatti luci e ombre nella situazione dei servizi. Inoltre persistono differenze territoriali importanti e diffuse che si riflettono in un sostanziale ritardo rispetto alle medie europee. Il caso che desta maggiore preoccupazione e' la recente inversione di tendenza nell'accessibilita' dei servizi per l'infanzia.
Nel 2011, dopo cinque anni di miglioramento, si legge nel rapporto, si registra infatti una riduzione nella percentuale di bambini accolti nelle strutture pubbliche o convenzionate. Tale percentuale, dopo essere cresciuta dall'11,2% nel 2005 al 14% nel 2010, cala al 13,5% nel 2011. Anche la dotazione di posti letto nei presidi socio-assistenziali peggiora, passando dal 7,1% nel 2009 al 6,5% nel 2011, mentre l'utilizzo dell'Adi (Assistenza domiciliare integrata) rimane pressoche' costante a quattro assistiti ogni 100 anziani. Tutti i servizi socio-sanitari mostrano profonde differenze tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno: il divario e' particolarmente rilevante nel caso degli asili nido, dove sono iscritti il 18% dei bambini di 0-2 anni nel Centro-Nord e solo il 5% nel Mezzogiorno; l'Adi varia dal 5% del Nord al 3% del Mezzogiorno; i posti letto nelle strutture socio-assistenziali sono 10 per 1.000 abitanti al Nord e solo tre nel Mezzogiorno.
Le difficolta' economiche dei Comuni si sono fatte sentire nel caso del trasporto pubblico locale, che ha visto una generalizzata contrazione del servizio offerto, soprattutto nelle regioni del Centro. Inoltre, rimane allarmante la situazione di sovraffollamento delle carceri; nonostante la diminuzione del numero di detenuti e l'aumento di posti letto, il numero di detenuti per 100 posti disponibili nel 2013 e' 131,1 (139,7% nel 2012). (DIRE)