20 settembre 2014 ore: 11:00
Disabilità

Lucilla e Salvatore, guide speciali: "Così insegniamo l'arte a chi vede"

Entrambi ciechi, saranno gli accompagnatori della mostra “La gioconda in via Margutta”, organizzata dall'istituto Sant'Alessio di Roma. "Cercheremo di convincere le persone che vedono a farsi guidare da noi, per imparare ad interagire con i dipinti"
Mostra 2014 S.Alessio 1

Botticelli - Nascita di Venere

Mostra 2014 S.Alessio 6ROMA - Un’opera d’arte si può ammirare in tanti modi, anche immaginare e “vedere” senza usare gli occhi. Basta lasciarsi guidare attraverso un viaggio multisensoriale che si sviluppa a partire dalle mani. E’ quello che proporranno ai visitatori della mostra “La gioconda in via Margutta”, Salvatore e Lucilla, due guide davvero speciali. Entrambi ciechi (lui dalla nascita, lei in seguito a una malattia) chiederanno a chi vorrà scoprire i cinque capolavori del Medioevo e dell’Età moderna, esposti dal 24 settembre nel complesso che fece da sfondo alle Vacanze romane di Audrey Hupburn, di spogliarsi del loro tradizionale approccio all’arte per avvicinarsi a un nuovo modo di godere le opere.
 
Alessandro, guida non vedente Sant'Alessio
La mostra, che ripropone tridimensionalmente, come bassorilievi tattili, 5 importanti quadri (La Gioconda di Leonardo da Vinci, Lionello d'Este di Pisanello, Federico da Montefeltro di Piero della Francesca, l'Allegoria della prudenza di Tiziano e La nascita di Venere di Botticelli) è infatti aperta a tutti, alle persone cieche ma anche e soprattutto ai vedenti che vogliono confrontarsi per la prima volta con l'arte tattile. “Non benderemo le persone, perché non vogliamo che ci sia coercizione, ma gli chiederemo solo di lasciarsi guidare, in un'atmosfera di penombra. Prenderemo quindi le mani dei visitatori e, attraverso le nostre, le porteremo a esplorare le opere, che magari già conoscono, ma che ora hanno l’occasione di scoprire in modo diverso”, spiega Salvatore Vaccaro. Cieco dalla nascita, una passione per la radio, in cui ha lavorato in passato e dove spera di lavorare ancora, ha accettato questa sfida perché vuole far conoscere agli altri questo mondo a cui lui stesso si è accostato molto lentamente.
 
Botticelli - Nascita di Venere
Mostra 2014 S.Alessio 1
“Verso l’arte tattile ho sempre nutrito molti dubbi – racconta – mi sembrava assurdo che si potessero conoscere i quadri attraverso le mani. Invece poi, avvicinandomi a questa tecnica mi sono dovuto ricredere. Certo, alcune cose non possono essere trasposte, come il famoso sorriso enigmatico della Gioconda, ma se ne possono cogliere altre. E se così non avremo mai la famosa sindrome di Stendhal, o non ci potrà colpire la visione prospettica di un quadro, sicuramente toccando l'opera potremo crearci un’idea, interagire con essa e farla ancora più nostra”. Salvatore e Lucilla prima di essere scelti come guide, hanno seguito un corso propedeutico presso il museo Anteros di Bologna. E così hanno imparato a leggere le opere tattili proprio come fossero un testo in Braille. Il metodo per far conoscere un’opera è rigoroso – spiegano – si parte dal perimetro del bassorilievo per poi passare progressivamente ai dettagli, in modo che la persona possa farsi un’idea generale e poi più particolareggiata di che cosa ha di fronte.
 
Lucilla, guida non vedente Sant'Alessio
“L’intento è far fare un'esperienza tattile di qualcosa che in principio non lo era, e farlo sperimentare a chi vede e chi no. E’ un modo di approcciare alla conoscenza assolutamente innovativo”, aggiunge Lucilla D’Antilio, ex insegnante di industrial design e storia dell’arte, diventata cieca in seguito a una congiuntivite virale. Lei stessa ha sperimentato, dopo la malattia, il modo di riscoprire i capolavori d’arte, attraverso le mani. “Avevo avuto modo di conoscere e studiare le opere che saranno esposte a via Margutta – spiega - . E devo dire che, guardandole ora attraverso le dita, ho scoperto tanti particolari nuovi, che prima non avevo notato. L’occhio di solito è colpito dal soggetto principale di un quadro e, spesso, non coglie i dettagli. Al contrario, attraverso la conoscenza tattile si parte proprio da quelli”.
 
Ora in pensione, dopo tanti anni dedicati all’insegnamento, si dice molto felice di poter mettere la sua conoscenza e la sua esperienza a servizio dei visitatori, “che speriamo saranno tanti – aggiunge – vorrei davvero che le persone siano curiose di capire cosa significa godere in questo modo delle opere. E scoprire così che anche le persone cieche possono avere accesso all’arte. Si parla sempre tanto di falsi invalidi e falsi ciechi, invece anche noi possiamo prendere in mano la nostra vita. Io anche adesso riesco a fare molto, col supporto del mio inseparabile cane Jaya. La cosa più bella, però, è stata proprio potermi riappropriare dell’esperienza artistica, l’ho fatto lavorando a Tuscania con uno scultore e poi partecipando a un simposio a Carrara. Questo ruolo di guida è una nuova sfida a cui tengo molto”. Insieme a Salvatore e Lucilla ci sarà anche una terza guida, Alessandra de Rosa, logopedista che opera all'Istituto Sant'Alessio di Roma. (ec)
 
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