26 luglio 2016 ore: 18:25
Salute

Malatti rari e lavoro, Sacconi: includere non è assistenzialismo

Proposta di legge per promuovere l'inserimento lavorativo dei malati rari, il senatore, presidente della commissione Lavoro: la vita attiva è il modo migliore per contrastare la malattia e perché noi dobbiamo diventare sempre più una società inclusiva

Roma - "Io credo che occorra riorganizzare la capacita' delle pubbliche amministrazioni di includere qualunque persona, perche' chiunque puo' raggiungere competenze di livello superiore se si trova di fronte a una offerta educativa plurale nell'ambito della quale ci sia un percorso che puo' corrispondere alle sue potenzialita' e se dall'altra parte questi percorsi formativi ed educativi si integrano quanto prima con l'esperienza lavorativa in modo tale che ancora una volta ciascuna persona, in ragione delle proprie capacita' e potenzialita', possa incontrare le opportunita' per poterle esprimere". Lo dice Maurizio Sacconi, senatore di Ap e presidente della commissione Lavoro del Senato, intervenendo alla presentazione della proposta di legge 'Disposizioni per promuovere l'inserimento lavorativo delle persone affette da malattie rare' promossa dalla deputata di Area popolare Paola Binetti, e illustrata alla Camera in occasione del Rapporto MonitoRARE di Uniamo (Federazione Italiana malattie rare).

"Nessuno deve essere escluso, nessuna persona con disabilita' o affetta da malattia- sottolinea Sacconi- perche' oltretutto la vita attiva e' il modo migliore per contrastare la malattia e perche' noi dobbiamo diventare sempre piu' una societa' inclusiva. Se abbiamo questo approccio, allora il rapporto con le persone pui' fragili nel mercato del lavoro non e' di tipo assistenziale e non si affida soltanto a vincoli formali ma e' parte di una piu' generale capacita' del nostro sistema, innanzitutto delle politiche pubbliche, di includere chiunque e a chiunque offrire piu' ripetute opportunita' di essere incluse". (DIRE)

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