Manca l’insegnante di sostegno: mamma chiama i carabinieri
ROMA – I due insegnanti di sostegno hanno lo stesso “giorno libero” e i due alunni disabili restano soli: così la mamma di uno dei due, chiama i carabinieri. E’ accaduto questa mattina in un paesino in provincia di Reggio Calabria. Alina, la mamma di Daniele, ci ha raccontato alcuni giorni fa il suo sdegno per l’accoglienza riservata a suo figlio i primi giorni di scuola. Oggi, è ancora più indignata e sempre più pronta a battersi per ottenere ciò che le spetta di diritto. “Stamattina accompagno mio figlio in classe e trovo l’insegnante di matematica, che ho visto solo due volte. Mio figlio non vuole sedersi al suo banco, vuole stare accanto alla lavagna. Allora chiedo dove sia l’insegnante di sostegno, che possa prendersi cura di lui. La maestra mi risponde che non ne sa nulla”. Così Alina esce dalla classe e chiede notizie in segreteria: “Mi rispondono che non ne hanno idea. Vado dal preside, che pure non sa nulla e chiede al bidello di cercare se a scuola ci sia uno degli insegnanti di sostegno. Provvisori, perché quelli annuali devono ancora essere nominati!”, precisa Alina. “Poco dopo, la segreteria mi comunica che le due maestre di sostegno della scuola sono assenti, entrambe hanno il giorno libero. A quel punto, ho chiamato i carabinieri, che in cinque minuti sono arrivati. Hanno preso atto della situazione, hanno constatato la situazione in cui si trovava mio figlio, senza nessuno che si occupasse di lui e hanno steso la relazione”. E proprio di quella relazione Alina aveva bisogno, perché sia scritto nero su bianco ciò che a suo figlio questa mattina è mancato: “con questo foglio in mano, denuncerò il comune e il provveditorato. Perché non voglio arrendermi, non posso accertare che mio figlio dica che la scuola ‘gli fa schifo’: e ha ragione, se questo è ciò che riceve!”.
Intanto, oggi, Daniele è rimasto in classe fino alle 12, con la mamma che, senza farsi vedere, si accertava di nascosto che non entrasse in crisi: crisi imprevedibili, che nessuno lì, a parte lei, avrebbe saputo affrontare. “Ha cercato di scappare dalla classe due volte, ho raccomandato al bidello di non lasciargli raggiungere le scale, perché sarebbe molto pericoloso. Ogni tanto lo spiavo: era lì da solo, con lo zaino sul banco e la testa sopra lo zaino… Non ha fatto nulla, in tre ore e mezzo. Nessuno si è curato di lui. E vederlo così mi fa stringere il cuore. Lo scorso anno aveva fatto grande progressi, ora ha dimenticato tutto e dovremo ricominciare daccapo.. Venerdì ho appuntamento in questura, denuncerò il comune come ho fatto lo scorso anno. Ma vorrei tanto sapere chi è responsabile di questa situazione, che si ripete drammaticamente ogni anno. E chi possa aiutarci a risolvere questo grande problema”. (cl)