Mancato sostegno scolastico: il Tar dispone un’ondata di risarcimenti
Scuola: alunni di spalle a lezione
I ricorrenti all’inizio avevano chiesto di annullare il provvedimento che disponeva il numero ridotto di insegnanti di sostegno, poi hanno proposto anche istanza di risarcimento. Sotto accusa proprio i tagli imposti dall’ufficio scolastico a ciascun istituto che avevano costretto i dirigenti a rivedere i rapporti studente-insegnante, riducendo anche il numero di ore di supporto. Tutto ciò, nonostante i consigli di classe e le équipe psicopedagogiche delle scuole, in molti casi, avessero previsto per i ragazzi un rapporto di uno a uno (in casi molto gravi lo studente deve avere un docente speciale riservato al suo caso). Questo non era avvenuto ed ora il Tar Sardegna, accogliendo le richieste di risarcimento danni di una ventina di ricorrenti (tutti genitori di minori con disabilità) hanno deciso anche fissato in 3.500 euro per ogni caso la cifra che lo Stato dovrà risarcire.
Determinante, il passaggio riportato dai giudici in molte delle sentenze depositate che indica come “fra le misure previste dal Legislatore viene in rilievo quella del personale docente specializzato, chiamato ad adempiere alle “ineliminabili (anche sul piano costituzionale) forme di integrazione e di sostegno a favore degli alunni diversamente abili”. Il Tar Sardegna ha ribadito la natura dei diritti inalienabili dei bambini, basandosi sia sul diritto costituzionale che su quello internazionale. Per ciascuna famiglia il collegio della prima sezione ha disposto un risarcimento di 3.000 euro, più 500 euro di spese processuali a carico dell’Ufficio scolastico regionale e del ministero. Un vero e proprio terremoto anche perché sono ancora svariate decine i ricorsi e le istanze di risarcimento che pendono davanti ai giudici cagliaritani.