13 ottobre 2013 ore: 12:32
Immigrazione

Manifestazione anti-immigrati a Torino, Maroni: “Non li accoglieremo”

Tensione per la manifestazione indetta ieri dalla Lega Nord nel capoluogo piemontese. Circa 2 mila i partecipanti, nonostante l'invito di Sermig, Migrantes, Pastorale migranti a sospendere l’iniziativa, giudicata “inopportuna” dopo i fatti di Lampedusa
Antonio Storto manifestazione lega Torino

TORINO - “Con tutto il rispetto, dei morti di Lampedusa non me ne frega niente.  Se vogliono continuare a partire su quelle carrette , sono affari loro”.  C’è un po’ la sintesi della pancia leghista nelle parole di Marisa, sessantenne platinata in trasferta da Genova,  che accetta “con tanto piacere” di fare due chiacchiere in piazza San Carlo. Siamo a Torino, nel cuore della manifestazione “per la legalità e contro l’immigrazione clandestina”, indetta nel luglio scorso al culmine dello scontro tra la Lega Nord e il ministro Kyenge; che, per una beffa del destino, ha finito per svolgersi quasi in contemporanea all’ultima tragedia del Mediterraneo.

Così,  mentre sulle banchine di Lampedusa si vanno allineando altri cinquanta cadaveri, il segretario lombardo ed ex cronista della Padania Matteo Salvini si lancia in una breve lezione di semantica giornalistica. “Nessun giornale o telegiornale – tuona dal palco -  parla più di clandestini: ormai sono migranti, sono profughi, sono tutti nostri fratelli e sorelle. Noi dobbiamo combattere questo razzismo delle parole: non sono migranti, sono clandestini”. Applaude forte piazza San Carlo, dove si è radunato lo zoccolo duro della pancia leghista. Poco più di duemila persone,  a occhio e croce: arrivate da Veneto, Liguria, Lombardia, Valle d’Aosta e perfino da Marche e Sardegna.   In gran parte pensionati, come la signora Marisa;  ma anche ventenni con piercing e gelatina sui capelli, che inneggiano alla secessione e fanno il verso della scimmia quando Roberto Calderoli tira in ballo il Ministro Cecile Kyenge.

Un’iniziativa ritenuta “inopportuna” dall’associazionismo cittadino, che in una lettera aperta, firmata da rappresentanti di Serming, Migrantes e Pastorale migranti,  aveva invitato i vertici leghisti a “sospendere la manifestazione, per non recare offesa alla città all’indomani  dei fatti di Lampedusa”. Critiche prontamente rispedite al mittente dal governatore del Piemonte Roberto Cota, che le definisce “senza senso”. “C’è qualcuno – continua – che sta facendo di tutto per dire che la Bossi – Fini va disapplicata. Questo è un messaggio totalmente sbagliato: di fatto è come invitare chiunque a venire qui”.

A rilanciare ci pensa il segretario Bobo Maroni, che dal pulpito di piazza San Carlo promette le barricate: “Lombardia, Piemonte e Veneto non accoglieranno gli immigrati” dichiara. “Non sono profughi, sono clandestini”. Nel frattempo, due cortei di protesta si radunano in diversi punti della città. Uno, composto da Arci, Acmos e Benvenuti in Italia si ferma in piazza Cln: al passaggio dei leghisti gli animi si scaldano, volano urla e insulti da entrambe le parti e si giunge quasi alle mani. Un altro, formato dal mondo dell’antagonismo cittadino, si mette in marcia da piazza Castello, cercando poi di forzare i cordoni delle forze dell’ordine in via San Tommaso: ne nasce uno scontro con la polizia, che carica e lancia lacrimogeni, mentre dall’altra parte volano bottiglie e  uova. Un secondo scontro si verifica in via Madama Cristina, mentre gran parte dei leghisti risalgono sugli autobus . Alla fine della giornata il bilancio sarà di dieci feriti lievi, di cui tre tra le forze dell’ordine. (ams) 

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news