Mano artificiale, Lorenzin: “Eccellenza tecnologica, la inseriremo nei Lea”
SoftHand il progetto dell'Inail |
ROMA – Il primo prototipo di mano artificiale made in Italy è un “bellissimo esempio di eccellenza tecnologica che contribuirà a dare nuove certezze alle migliaia di persone che ogni anno perdono un arto nel nostro paese” e che, una volta disponibile, dovrà essere inserito nei Lea per “essere fruibile da tutti e superare il gap di coloro che non possono accedere alle nuove tecnologie”. Lo sottolinea la ministra della Salute Beatrice Lorenzin, intervenuta questa mattina a Roma alla presentazione di SoftHand, il progetto di mano poliarticolata e polifunzionale, realizzato dall’ Inail e dall’Istituto italiano di tecnologia.
“Il fatto che una persona possa riacquistare la funzionalità di un arto è straordinario. Plaudo alla collaborazione di Inail e Itt - sottolinea Lorenzin - auspico che questo incontro possa rafforzarsi: mettere insieme chi lavora sulla robotica con chi si occupa dell’assistenza ai lavoratori italiani vuol dire, infatti, mettere insieme le persone con la tecnologia. E questa protesi è un bellissimo esempio di eccellenza tecnologica italiana. Sono sicura che darà nuove certezze alle migliaia di persone che purtroppo ogni anno perdono un arto nel nostro paese”. La ministra sottolinea, inoltre, che nel 2017, quando la mano artificiale sarà disponibile, potrà essere inserita nei livelli essenziali di assistenza. “Abbiamo proposto alle regioni i nuovi Lea, con un metodo nuovo di approcciare ai pazienti, prevedendo anche l’ inserimento delle biotecnologie – spiega - credo sarà possibile inserire anche questo dispositivo nei Lea e superare il gap tra chi può accedere e chi no a queste tecnologie. Il tema delle risorse è un falso problema – aggiunge -si trovano se vengono utilizzate bene quelle che già ci sono. Noi dobbiamo dare ai cittadini le tecnologie che possano cambiargli la vita dopo l’incidente”.
Alla presentazione di SoftHand è intervenuto anche il ministro del Welfare Giuiano Poletti. “Questo è un grande traguardo del made in Italy che riassume in sé le tante eccellenze che ci sono nel nostro paese – sottolinea – E’ un progetto pensato per una grande applicabilità diffusa, un grande risultato. Come ministero del Lavoro siamo molto interessati a questa azione, e a quanto sta facendo l’Inail che invece di limitarsi a fare solo l’ente assicuratore, è impegnato sul campo della prevenzione e della riabilitazione. Considero ottima la collaborazione con l’Istituto di tecnologia, ora il passaggio ulteriore è rendere fruibili questi prodotti, facendo partire delle start up che usino questa innovazione”. Secondo Poletti l’Italia deve riprendere ad investire sulla tecnologia, fondamentale in particolare nel campo della disabilità. “Dobbiamo scegliere di mettere al centro gli investimenti – aggiunge – il campo di azione è davvero ampio. Il fatto che siamo davanti a delle tecnologie umane, cioè alla possibilità di sostituire degli arti vuol dire che si apre davanti a noi una froniera importantissima ”. (ec)