Manovra, “Senza aiuti al terzo settore, ripercussioni gravi sul paese”
ROMA – “Siamo nella fase cruciale per la definizione della Legge di Bilancio, ma ancora oggi il Terzo settore è il grande assente tra i beneficiari dei sostegni contro il caro bollette ed escluso da misure che ne allevierebbero il carico fiscale, di cui invece sono destinatari da tempo gli enti commerciali. Dopo gli importanti riconoscimenti, arrivati da tutti i livelli istituzionali, del ruolo cruciale svolto dal Terzo settore per la tenuta sociale e l’economia del Paese, è irragionevole non prevedere in Manovra gli aiuti necessari per permettere a queste realtà di continuare a operare nella difficile situazione sociale che stiamo attraversando”. Lo dichiara Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, che rappresenta oltre 100 reti nazionali per un totale di 160mila sedi territoriali.
“Nelle scorse settimane - prosegue – abbiamo presentato a tutte le forze politiche in Parlamento una serie di proposte da inserire in Legge di Bilancio per sostenere le attività delle associazioni, del volontariato, delle imprese sociali. Abbiamo chiesto che il Terzo settore sia aiutato, al pari di imprese e famiglie, contro i rincari energetici. Le sue attività sono fondamentali (pensiamo ad esempio ai doposcuola, ai centri per anziani o agli spazi culturali) ma il rischio che diventino insostenibili è già concreto. Abbiamo inoltre chiesto che si elimini quell’incomprensibile contraddizione che vede il non profit subire una pressione fiscale Irap più onerosa di quella che ricade su enti e società commerciali. Ad oggi abbiamo riscontri del tutto insoddisfacenti: ci auguriamo vivamente che l’incongruenza tra le dichiarazioni, più volte lette e ascoltate negli ultimi mesi, e le azioni concrete venga superata il più presto possibile, a partire proprio da questa Legge di Bilancio”, conclude Pallucchi.