9 settembre 2015 ore: 16:30
Immigrazione

Marcia degli scalzi in 61 città, 1500 le adesioni. Boldrini: "E' l’Italia che si fa sentire"

La presidente della Camera ha ricevuto oggi i promotori dell’iniziativa che si terrà l’11 settembre. “Voi con questa marcia date una possibilità di aggregazione a persone che altrimenti si sentirebbero isolate”
Marcia scalzi per l'immigrazione. Locandina

Mauro Biani

Immigrazione. Marcia delle donne e degli uomini scalzi

ROMA - “C’è un’Italia che esiste ma è invisibile, adesso ha la possibilità di farsi vedere, di dire la propria e incoraggiare chi deve prendere le decisioni a farlo in una certa direzione. Credo che una mobilitazione come questa saprà spingere la politica a uscire fuori dalle tante barriere che si sono create negli ultimi tempi, a guardare lontano e ad avere una visione di medio e lungo termine, per capire come strutturare i flussi migratori in un modo che non si crei più emergenza ma sia un tema gestibile come molte altre cose”. Lo ha detto la presidente della Camera, Laura Boldrini, ricevendo questo pomeriggio i promotori della Marcia delle donne e gli uomini scalzi, che si svolgerà a Venezia e in altre 60 città venerdì 11 settembre.

Mauro Biani
Marcia scalzi per l'immigrazione. Locandina

L’iniziativa, lanciata dal Festival del cinema, ha ricevuto tantissime adesioni dal mondo del cinema, della politica e dell’associazionismo. Ad oggi sono 1500 le persone che hanno sposato l’iniziativa, 300 le organizzazioni e 61 le città dove si svolgerà la manifestazione. “Vi aspettavo scalzi, alla Camera c’è l’obbligo della giacca non delle scarpe”, ha scherzato la presidente della Camera, incontrando una delegazione di promotori della Marcia formata da Giulio Marcon, deputato di Sel e ideatore dell’iniziativa, don Armando Zappolini, presidente del Cnca, Loris De Filippi di Medici senza frontiere, Grazia Naletto di Sbilanciamoci, Filippo Miraglia di Arci e Gianni Ruffini di Amnesty International. “Sono contenta che non restiamo a guardare, che anche l’Italia voglia far sentire la propria partecipazione al tema dell’accoglienza. E vi ringrazio per aver organizzato questa iniziativa che dà alle persone, che credono nei valori fondativi dell’Unione europea e della nostra Costituzione, la possibilità di esserci e di partecipare – ha sottolineato Boldrini - Tanto è mancato al nostro paese in questi anni il motivo di aggregazione rispetto a questi valori. Oggi, con l’iniziativa di marciare simbolicamente scalzi, offrite a tanta gente la possibilità di poter dire: ci sono anch’io, anch’io credo in una società coesa, nei valori fondativi della nostra costituzione che all’articolo 10 vede il diritto d’asilo e lo contempla in un’accezione molto ampio della convenzione di Ginevra”. La presidente della Camera ha ricordato anche i cittadini che in questi mesi si sono attivati in solidarietà con i profughi che arrivano nel nostro paese. “Tante volte abbiamo visto gli italiani rimboccarsi le maniche, alla stazione di Milano, a Roma – ha detto - sappiamo bene quanti volontari lo fanno perché ci credono, ma queste persone devono anche sentirsi parte di un’ampia comunità. Voi con questa marcia date una possibilità di aggregazione a persone che altrimenti si sentirebbero isolate. E’ una bella iniziativa spero che insieme a voi ci siano tanti altri scalzi e scalze”.

- I promotori della marcia hanno illustrato alla presidente della Camera anche i quattro punti dell’appello legato alla manifestazione: creazione di corridoi umanitari, chiusura dei centri di detenzione per i migranti, accoglienza senza se e senza ma e una normativa europea sul diritto d’asilo. “Bisogna prendere atto che in Europa c’è un cambiamento di rotta che va valorizzato - ha spiegato Boldrini -. Ci sono paesi che ancora fanno resistenza rispetto alla possibilità di una condivisione dell’onere, come l’Ungheria, che per prima ha vissuto esodi forzati: nel ‘56 attraverso l’Unhcr riuscì a diffondere in ben 32 paesi 200mila persone fuggite a causa della repressione. Questo dispiace ma è anche il sintomo di una grande debolezza. Una democrazia forte non ha bisogno di fili spinati, una democrazia forte gestisce attraverso strumenti democratici un’emergenza. In questo la Germania oggi dimostra di essere un paese che si attiene agli obblighi giuridici e morali, perché ha vissuto il muro e non vuole in nessun modo ripetere un’esperienza come quella. Il fatto che questo sia oggi al centro dell’agenda europea è importante”. Per la presidente della Camera c’è la necessità di arrivare a un sistema condiviso di asilo, “cioè a un asilo che abbia gli stessi standard di protezione e accoglienza in tutti i paesi europei - aggiunge - Questa è una grande opportunità che abbiamo come Europa, dobbiamo ringraziare questa crisi che ci dà la possibilità di rilanciare un processo di integrazione politica europea. L’asilo può diventare la materia su cui riusciamo a mettere in atto il senso di federazione tra gli Stati. Oggi si sta aprendo una nuova fase europea 2.0 che dovrà necessariamente guardare agli Stati Uniti d’Europa e, incredibilmente, l’asilo ci aiuterà in questa direzione. Sarà la prima occasione su cui confrontarsi”.

Infine, ricordando le immagini dei profughi circolate in questi giorni Boldrini ha espresso “profondo rispetto per le famiglie che decidono di fare la scelta difficile di compiere il viaggio per salvaguardare il futuro dei propri figli”. “La possibilità di crescere in pace e in sicurezza non è una prerogativa riservata a noi europei e occidentali, ma un diritto di tutti – ha detto- sarebbe innaturale che un genitore non cercasse di mettere in salvo i propri figli. Ma tutto questo a noi risulta quasi come una sfida, come se non fosse largamente prevedibile. Cosa ci aspettiamo? Che le persone decidano scientemente di morire? E’ normale che con le ultime risorse che hanno a disposizione partono, perché non c’è nulla da perdere, perché la speranza di tornare indietro non c’è più”. (ec)

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