15 ottobre 2013 ore: 14:16
Immigrazione

Mare nostrum, Hein: "Bene se per salvare vite, ma aprire canali legali"

Il direttore del Cir: ''Con amarezza constatiamo che il dossier sugli ingressi legali è da dieci anni sul tavolo della Commissione europea, perché manca interesse dei governi''
ROMA - "Ben venga ogni passo che si fa per salvare vite umane. Presidiare con aerei ed elicotteri il mare per intercetare i barconi prima dei naufragi va bene ma è necessario fare qualcosa perché queste persone non siano costrette a imbarcarsi, a pagare i traficanti per viaggi in ci vengono maltrattati". Così Cristopher Hein, direttore del Cir (Consiglio italiano per i rifugiati) commenta, a margine del convegno "Accesso alla protezione: un diritto umano", la missione "Mare nostrum" annunciata ieri dal Governo italiano. 
 
"Va bene come risposta immediata - spiega - ma non ci si può non chiedere cosa fare. Come Cir chiediamo di aprire i canali di igresso legale in Europa, che i profughi possano fare richiesta d'asilo prima di mettere piede in italia e in Europa, presso le prefetture dei paesi di partenza e di transito. Ci deve essere, poi, una maggiore solidarietà e distribuzioe dei migranti nei paesi Ue. Ma con amarezza constatiamo che il dossier sugli ingressi legali è da dieci anni sul tavolo della Commissione europea, perché manca interesse dei governi. Forse questa enorme tragedia porterà a un ripensamento". Secondo Hein l'apertura dei canali può essere portata avanti anche con gradualità, "non serve cambiare le leggi - aggiunge - basta seguire quanto previsto dal codice visti di Shengen che rende possibile i visti di territorialità limiata". 
 
Rispetto a "Mare nostrum" Hein esprime perplessità anche sui paesi in cui le persone soccorse saranno portate. Il timore è che le persone possano essere riportate in Libia o che ci sia il solito "ping pong tra Italia e Malta". 
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