29 ottobre 2013 ore: 11:35
Economia

Maternità delle lavoratrici, ''ancora percepita con sospetto''

L'analisi di Gatti (La Sapienza): ''Occorre incentivare telelavoro, part-time, orari flessibili, congedi parentali. E un cambiamento culturale per abbattere gli stereotipi''. Se ne parla oggi a Roma
Maternità e lavoro

ROMA - ''Molte aziende affermano che la maternità sul luogo di lavoro è ancora percepita con sospetto, con stigmatizzazione, spesso usata per esercitare abusi di potere in termini di controllo e di costrizioni. Per questo è importante l’analisi di esperienze concrete e il miglioramento delle buone prassi. Ed è necessario un cambiamento culturale''. Lo ha evidenziato Mauro Gatti, docente di organizzazione aziendale presso ''La Sapienza – Università di Roma'', intervenendo stamani al convegno “Donna, salute e lavoro” presso il Cnr.

''Le donne rappresentano sensibilità diverse rispetto agli uomini sul luogo di lavoro, con modalità più socializzanti e creative”, ha fatto notare il professore. Quindi ascoltare le lavoratrici in gravidanza genera una serie di effetti migliorativi in ambito lavorativo: “Riduzione della conflittualità, incremento della motivazione, migliore clima organizzativo: tutti elementi positivi per il miglioramento delle performance aziendali”. Dunque “una corretta comunicazione con le lavoratrici, associata a un contesto organizzativo realmente basato sulla fiducia come elemento discriminante dei rapporti lavorativi, può consentire di gestire in maniera appropriata le problematiche relative a una migliore organizzazione del lavoro”.

Per Gatti sono “tre i livelli su cui lavorare: sulla donna in gravidanza attraverso una serie di strumenti legati al fatto di metterla in condizione di non perdere il contatto con il mondo lavorativo (telelavoro, part-time, orari flessibili, utilizzo dei congedi parentali). In secondo luogo, occorre lavorare sul contesto organizzativo e lavorativo per abbattere gli stereotipi. Il terzo aspetto è la necessità di un intervento a livello istituzionale e politico, per modificare la cultura nell’ambito della società”. Il tema, comunque, è “da affrontare in maniera multidisciplinare, mettendo insieme le competenze di economisti d’impresa e medici”. (lab)

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