Maternità fragile, “no alla gogna mediatica contro gli assistenti sociali”
L’ordine della Lombardia prende posizione in seguito alla vicenda della piccola Diana, lasciata sola in casa e morta nel 2022. Alcune affermazioni in merito al caso “potrebbero generare sfiducia nei servizi sociali, vittime di pregiudizi e screditamento da parte dei cittadini, anche e soprattutto di quelli più fragili”
L’Ordine Assistenti Sociali della Lombardia desidera prendere ferma posizione in riferimento alla pubblicazione e diffusione di notizie riguardanti la storia della piccola Diana, la bimba di soli 18 mesi lasciata sola in casa a Milano il 14 luglio 2022 e trovata morta il 20 luglio. In questi giorni i riflettori si sono nuovamente accesi sul processo ad Alessia Pifferi, madre della bimba, durante il quale è stata resa nota e pubblicata da alcuni media, diversa documentazione tra cui quella relativa alla segnalazione ai servizi sociali di residenza, risalente al ricovero della piccola in ospedale nell’aprile 2021.
In relazione a questo fatto, come comunità professionale, abbiamo subito indebito attacco da parte dei media, che riteniamo inaccettabile. Espressioni come: “I servizi sociali: siamo tutti responsabili”, senza attribuzioni specifiche, generalizzando, senza verifiche rispetto al dichiarato rifiuto da parte degli assistenti sociali ad attivarsi a fronte di una richiesta di aiuto, senza nessun riferimento ad alcuna normativa, crediamo non aiutino. Non sono di supporto alle persone fragili, non rispondono al diritto dei cittadini a essere informati correttamente, non aiutano il lavoro dei servizi ad aiutare chi si trova in difficoltà. Si tratta di affermazioni che, ancora una volta, gettano discredito, rinforzando i pregiudizi e la diffidenza della cittadinanza nei confronti degli assistenti sociali, dimenticando che la loro funzione è invece offrire protezione e aiuto proprio a quelle persone che avrebbero maggiore bisogno di rivolgersi a figure qualificate, in grado di attivare i supporti necessari.
“È nostro dovere – spiega in una nota la presidente dell’Ordine Assistenti Sociali della Lombardia Manuela Zaltieri – agire nei confronti dei professionisti laddove venissero rilevati comportamenti di rilievo deontologico da parte di colleghi. Inadempienze od omissioni che nel caso specifico, a distanza di due anni, non sono state rilevate dalla magistratura che ha svolto le indagini”.
È evidente – ci teniamo a sottolineare come Ordine – che eventuali rilievi disciplinari attribuiti ad iscritti all’albo degli assistenti sociali, verrebbero trasmessi al Consiglio Territoriale di Disciplina per le opportune valutazioni e decisioni di competenza. Crediamo però vada respinta con fermezza, nel contempo, ogni strumentale generalizzazione volta ad addebitare all’intera comunità professionale degli e delle assistenti sociali, ed in particolare ai molti colleghi e colleghe impegnati negli Uffici Tutele, comportamenti professionalmente scorretti nei confronti di cittadini che si rivolgono loro. Un fenomeno, quello della difficoltà ad intercettare precocemente le fragilità materne, sul quale l’Ordine degli Assistenti Sociali, al di là dell’assetto giuridico normativo, si è interrogato avviando nell’autunno del 2022, una profonda riflessione al proprio interno, istituendo un gruppo tematico composto da assistenti sociali afferenti ai principali punti nascita lombardi, consapevoli dell’importanza di promuovere un percorso congiunto ed interdisciplinare sulla maternità fragile". "Il 22 maggio – continua la presidente Zaltieri – come Ordine Assistenti Sociali della Lombardia, terremo un convegno sulla maternità fragile in ospedale. L’iniziativa scaturisce dalle diverse situazioni di abbandono non protetto avvenute a breve distanza dalla nascita e dalla constatazione della difficoltà incontrata dalle strutture ospedaliere e dalla rete dei servizi materno infantili nell’individuare le situazioni di fragilità materna e di rischio sociale. In questi casi l’Ospedale è un importante punto di osservazione e rilevazione di eventuali segnali di rischio sociale”.
“Obiettivo del convegno – conclude Zaltieri – è presentare e condividere i dati raccolti ed il Documento elaborato dal Gruppo Tematico Fragilità Materne, nonché ipotizzare misure preventive con i soggetti istituzionali e con gli altri Ordini professionali direttamente interessati al tema, affinché aumentino i presidi e migliorino le risposte dei servizi. Questo è il genere di risposta per la quale come Ordine ci attiviamo quotidianamente, per favorire l’aiuto alle categorie fragili. Non certo per ostacolare la giustizia o sostituirci al lavoro di altre categorie professionali, tenendo sempre come principio il bene delle persone fragili al primo posto”.