1 giugno 2023 ore: 11:39
Famiglia

Maternità surrogata “reato universale”, Arci: “Indecente propaganda sulla pelle di genitori e minori”

Via libera della Commissione Giustizia della Camera: il testo è atteso in Aula per il 19 giugno. L’associazione esprime “forte preoccupazione sull’utilizzo di parole in grado di condizionare il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito pubblico sul concetto di ‘reato universale’ dei genitori, invece di ragionare sull'urgenza di tutelare i ‘diritti universali’ di bambine e bambini”
Natalità, scarpine, neonato, famiglia, minori

La Commissione Giustizia della Camera ha concluso il voto degli emendamenti alla proposta di legge che dichiara la gestazione per altri reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all'estero. È stato approvato in particolare un emendamento della maggioranza che prevede la punibilità dei soli cittadini italiani. Le opposizioni hanno votato contro. Per il via libera formale mancano ancora i pareri delle commissioni competenti e il mandato al relatore ma il provvedimento è atteso in aula per il prossimo 19 giugno, così come previsto dall'ultima calendarizzazione.
Nel corso della seduta le opposizioni, in particolare il Pd, avevano lamentato la fretta della maggioranza sull'esame del provvedimento su cui, pur essendo contrari, non avevano attuato nessun ostruzionismo.

Arci: “Indecente e minacciosa propaganda del governo sulla pelle di genitori e minori”

Dopo il primo sì in commissione Giustizia della Camera, che ha concluso il voto degli emendamenti, l’Arci esprime “forte preoccupazione sull’utilizzo di parole in grado di condizionare il senso comune, spostando in modo fuorviante il dibattito pubblico sul concetto di ‘reato universale’ dei genitori, invece di ragionare sull'urgenza di tutelare i ‘diritti universali’ di bambine e bambini”.

Afferma l’associazione: “Le politiche sulle famiglie che la maggioranza al governo di questo paese sta perseguendo sono emerse ‘senza veli’ in occasione degli Stati generali della natalità, che si sono tenuti il 12 e 13 maggio ai quali hanno partecipato 42 ospiti di cui solo 9 donne. E questo ci dice già molto. Luciana Castellina, presidente onoraria di Arci, in un articolo pubblicato il 16 maggio su il Manifesto, ha scritto: ‘mi sono apparsi francamente indecenti. Non solo per via del tono violento con cui Meloni ha minacciato i diritti di chi intende scegliere come crede su genitorialità e famiglia, ma per come tutti hanno trattato le donne: ignorate come soggetti pur piuttosto importanti della procreazione!’. Posizioni fondamentaliste e disinformanti condizionano il dibattito pubblico su questioni delicate e complesse – continua l’Arci -, etiche ma anche concrete perché hanno a che fare con la vita di persone in carne e ossa”.

Per Arci, “assai preoccupante e ideologico appare anche il modo con cui Giorgia Meloni e i suoi fratelli affrontano la gestazione per altri, alla quale in Italia fanno ricorso in modo largamente prevalente coppie eterosessuali, ma che nelle parole propagandistiche del governo riemerge solo in relazione alle coppie omogenitoriali da ‘disciplinare’. Ora il governo vuole creare il ‘reato universale’ di maternità surrogata, imponendo l’applicazione della legge italiana anche all’estero e prevedendo di perseguirlo, a prescindere da come la condotta sia qualificata all’estero, senza tener conto che il concetto di ‘reato universale’ non esiste nel linguaggio giuridico, sorvolando su una questione non certo di poco conto: nel nostro ordinamento la Gestazione per altri è un reato che prevede per chi viola la legge la reclusione da 3 mesi a 2 anni e la multa da 600.000 a un milione di euro”.
“Noi dell’Arci non ci lasceremo trascinare in una logica di schieramenti ideologici e non contribuiremo a fare arretrare ulteriormente un dibattito in questo momento già asfittico – afferma l’associazione -. Continueremo a confrontarci laicamente, rispettosi delle differenti posizioni, anche di opinioni che talvolta non ci piacciono. Nella società (e quindi anche nei nostri circoli associativi) percepiamo la convivenza di differenti opinioni, talvolta di contraddizioni, così come sono differenti le opinioni tra i vari gruppi femministi e transfemministi. Tenerne conto, coltivando anche noi il dubbio come approccio, non vuol dire accettarle come immutabili. E soprattutto siamo fermamente convinti che la tutela dei diritti di bambine e bambini con genitori dello stesso sesso debba prescindere dalle modalità della nascita e non possa essere in alcun modo condizionata dall’orientamento sessuale dei genitori”.

“La Corte Costituzionale con due sentenze (n. 32 e 33 del 2021) ha invitato il Parlamento a legiferare sul vuoto di tutela per i bambini figli di genitori di coppie omosessuali. Il governo e la maggioranza parlamentare vanno avanti su strade diverse da quella indicata dalla Corte. In Senato infatti la maggioranza ha bocciato la proposta di regolamento europeo per il riconoscimento dei diritti dei figli e delle figlie di coppie omosessuali e l’adozione di un certificato europeo di filiazione, e il ministero dell’Interno ha diramato una circolare che vieta agli ufficiali di Stato civile di trascrivere gli atti di nascita dei figli nati all’estero da coppie omosessuali”.
Conclude Arci: “I diritti delle bambine e di bambini sono universali, non ci lasceremo fuorviare da chi vuole discriminarli in base alle scelte fatte dai genitori. Vogliamo anche sottolineare che il diritto di famiglia in Italia è fermo ad un impianto degli anni '70! Per questo auspichiamo una stagione di riforme che affronti anche i tanti aspetti correlati a questo, non solo in tema di omogenitorialità, ma anche le adozioni, gli affidi e tutto ciò che può migliorare la vita di genitori e figli”.
© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news